Quando la scorsa estate alla Fiorentina fu affiancato il nome di Daniele De Rossi, fresco di rottura con la Roma, le considerazioni che questa suggestione di mercato innescò furono di vario tipo: la questione era delicata ma di semplice comprensione. Daniele De Rossi voleva giocare ancora. E per “giocare” Capitan Futuro intendeva ovviamente difendere, amare e vestire i colori della Roma. Anzi, penso sia sbagliato parlare al passato. Nel cuore di Daniele De Rossi questo dogma non può che rimanere immutato. La Roma ma non questa Roma. Non potevano essere questi gli uomini che negli anni De Rossi ha rappresentato nel Mondo. Non poteva essere questa la società per cui ha fatto rinunce importantissime, a cui ha scelto di credere oltre ogni ragionevole dubbio.

De Rossi all’epoca decise di seguire un sogno, stringere la mano a Pradè e iniziare la sua nuova vita nel Nuovo Mondo: “Qui mi sento felice, alla Bombonera mi sento a casa. È stato qualcosa di magico, qualcosa che ho sempre sognato!” Non scontato, impopolare, una scelta lontana dai soldi facili dell’Oriente ma anche da quella Roma dalla quale lontano ma vicino non poteva proprio immaginarsi. Felice in Argentina, onorato di giocare dove non avranno inventato il Fùtbol ma hanno inventato la passione.

Pochi mesi dopo la storia si ripete. La Fiorentina deve muoversi sul mercato e deve farlo meglio di quanto operato in estate, quando alcune scelte sono sembrato per lo meno approssimative. Un’immobilismo che la squadra di Montella sta pagando e al quale si deve rispondere con la massima prontezza e incisività. No, non è Gennaio il momento migliore per fare affari ma è l’unica finestra che abbiamo. Chi proprio non accetta di rimanere immobile, relegato in un angolo dello spogliatoio è Alessandro Florenzi… Anche lui romano, romanista, capitano giallorosso. Il tecnico che in conferenza stampa nega con fermezza, ma nemmeno tanta, il problema, il giocatore che lancia messaggi ai compagni in attesa di parlare con la stampa. Florenzi e la Roma sono ai titoli di coda?

Firenze sa bene cosa significa avere una “Bandiera”, quindi se saprà rispettare la storia di Florenzi e farsi casa del suo presente non potrà che accadere qualcosa di buono: le maggiori testate giornalistiche nazionali hanno parlato fin da subito di un interessamento dei gigliati per l’esterno giallorosso. Vincenzo Montella è l’ allenatore che lo fece esordire in Serie A 8 anni fa, Daniele Pradè un DS che lo conosce benissimo. Nelle idee tattiche viola la duttilità di Florenzi sarebbe un jolly prezioso, potendo ricoprire il ruolo di esterno alto (in un ideale tridente con Ribery e Chiesa)ma anche quello di terzino destro, posizione dove Lirola è ancora un grosso punto interrogativo.

Un giocatore completo, non particolarmente fisico ma dotato di resistenza e velocità, impiegato dai tecnici giallorossi e in Nazionale non solo sulle corsie esterne ma anche nel vivo del gioco, a centrocampo, dove ha fatto il mediano e la mezzala, sfruttando al meglio le sue ottime qualità negli inserimenti. Umanamente un professionista esemplare, coraggioso ma garbato nelle esternazioni pubbliche, riservatissimo nel trattare ai microfoni situazioni delicate come il rinnovo del contratto, trattativa piuttosto spinosa anche un anno fa quando il giocatore pur rinnovando fino al 2023 aveva fatto trapelare qualche titubanza da parte del Club riguardo le cifre.

Poco credibile il tentativo di Fonseca di buttare acqua sul fuoco, di non palesare nel post partita l’aria di crisi tra il giocatore, rientrato a pieno regime nella rosa dei titolari e il Club: il suo rientro in campo dal primo minuto sembrerebbe più una scelta operata per necessità che guardando in prospettiva, un rischio che Florenzi non vuole correre considerato il prossimo impegno con la Nazionale Azzurra. Nel sua conferenza di addio alla Roma, Francesco Totti non aveva fatto certo molti giri di parole per descrivere una certa politica del Club che a suo avviso aveva “Cercato in tutti i modi di deromanizzare la Roma”. Che si tratti dell’ennesimo epurato ? 

Sicuramente nel caso in cui la cessione avvenga, da parte di Florenzi l’amarezza e il senso di smarrimento sarebbero enorme.Un po’ come la sensazione che a volte rischia di opprimere Firenze, reduce da un’estate ricca di entusiasmo ma sul piano calcistico complicata, costellata da una serie di difficoltà e piccole mancanze che adesso la Fiorentina sta pagando sul campo. I viola e Florenzi hanno bisogno sostanzialmente delle stesse cose: un progetto capace di guardare lontano, un gioco che porti lontano e che faccia sentire importanti. Incontrarsi per poi decidere di rimanere insieme non è un idea così assurda…