Firenze è in una situazione di tremendo caos: tante voci, molti dubbi e pochissime verità concrete. I casi a tenere banco sono tanti: dalla situazione estremamente ingarbugliata di Chiesa fino alla possibilità di esonero di Montella.
Un periodo difficile, sicuramente il più complesso da quando Commisso è il nuovo patron Viola. Non sono i problemi singoli a destare paura, bensì il fatto che, tali problemi, si sono sopraggiunti uno con l’altro, creando un muro difficile da abbattere. I periodi di crescita, è ovvio, passano inesorabilmente anche dai periodi di difficoltà: è dal superamento di tale difficoltà infatti, che si può manifestare una crescita concreta, reale.
Dal campo i problemi sono molti, ed evidenziati alla perfezione dalla disfatta cagliaritana e da quella veronese. Due sconfitte importanti, gravi sotto svariati aspetti, che hanno appunto evidenziato problemi che precedentemente erano stati, in modo temporaneo, soltanto coperti dalle buone individualità. Questa Viola non ha un’identità reale di gioco, come lo scorso anno ha confermato evidenti problemi in fase d’impostazione, e sempre come lo scorso anno sta evidenziando un’assenza di incisività in attacco.
Tre problemi oramai ridondanti perché, guarda caso, rappresentano fedelmente gli stessi tre macro-problemi della scorsa gestione, con in panchina appunto Pioli. Montella, come in precedenza lo stesso attuale allenatore del Milan, non è ancora riuscito a trasmettere la sua impronta ad una squadra che continua ad aggrapparsi alle sue buone (ma non sufficienti) individualità. Le assenze, una rosa complessivamente giovane e la mancanza di esperienza possono senza alcun dubbio rappresentare delle credibili attenuanti, ma non possono essere sufficienti per giustificare tale situazione. Ecco perché, in caso di risultato negativo nell’anticipo serale contro il Lecce, la permanenza di Montella sulla panchina gigliata risulterebbe a forte rischio.
Oltre a questo, si aggiungono altri problemi. La situazione Pedro continua a destare sospetti. Oggi Pradè, ad una domanda sul brasiliano, ha risposto che da questa settimana l’attaccante è a completa disposizione di Montella, avendo raggiunto il massimo della forma fisica: le prossime partite saranno quindi determinanti per monitorare la situazione, e per vedere se tali parole rappresentino la realtà dei fatti o siano soltanto di circostanza. Qualora Pedro non iniziasse infatti ad aumentare effettivamente il suo minutaggio, anche questa situazione assumerebbe le sembianze di una vera polveriera pronta ad esplodere.
Infine, Chiesa. Oggi c’è stato, nel cuore di Firenze, il tanto atteso incontro fra la dirigenza gigliata ed Enrico Chiesa. Come avevamo già anticipato nella scorsa settimana, ciò che è realmente scaturito dall’incontro diventerà di demanio pubblico soltanto fra qualche mese, proprio perché sia per la dirigenza che per il giocatore, in questo momento, risulta più produttivo tenere insabbiato il tutto. L’annuncio di una definitiva rottura porterebbe infatti al club Viola una pesante diminuzione del potere di trattativa verso i club interessati alla sua acquisizione, mentre il calciatore, in vista dell’Europeo, necessita di giocare, e una presa di posizione forte da parte della dirigenza a seguito di una sua decisione definitiva per quanto concerne il rinnovo del contratto, lo porterebbe ad una probabile esclusione dalla lista di Mancini per il prestigioso torneo.
La Fiorentina è attualmente una vera e propria bomba ad orologeria: tocca ora alla dirigenza saper disinnescare il tutto, seppur il compito risulti davvero arduo. Per Firenze si prospettano vere e proprie settimane di fuoco.