Le Pagelle:

Dragowski: 8 È un autentico miracolo quello su Correa dopo appena 2’ dal vantaggio siglato dallo stesso argentino: un colpo di reni davvero straordinario. Fenomenale anche sul tiro da fuori di Lulic al 60’. Non può nulla sul gol di Immobile. Dimostra di essere in forma strepitosa e para anche il rigore.

Milenkovic: 6.5 Soffre il confronto con Correa, davvero indemoniato, soprattutto ad inizio partita. Poche le colpe sul gol del vantaggio biancoceleste, essendo stato preso contro-tempo dal grave errore di Badelj. Dopo il gol cresce esponenzialmente, annullando Correa per tutto il resto della partita.

Pezzella: 6.5 Autoritario, come al solito: un leader. Praticamente nessun errore, con una quantità enorme di anticipi. Sul gol (poi annullato) di Immobile sale benissimo, incastrando Immobile nel fuorigioco. Sul gol di Correa non ha invece colpe, sorpreso dall’errore di Badelj.

Caceres: 6 Non commette sbavature, se non il contatto estremamente rischioso (ma anche estremamente risolutivo) su Lazzari. Esce al 38’ per infortunio. (38’ Ranieri: 6 si prende il giallo ingenuamente dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo. Nel secondo tempo salva un paio di volte con interventi per niente banali. Nel gol decisivo della Lazio, Immobile arriva dalla sua fascia, ma è più un errore complessivo dell’intero reparto).

Lirola: 5 Per larghi tratti del match risulta impalpabile. Pochissime idee degne di nota, fra cui la buona digressione sulla fascia al 57’, sprecata malamente da Chiesa. Esce per infortunio. (60’ Sottil: 5 Semplicemente massacrato da Lukaku: non è un esterno, male in fase difensiva, dalla sua parte nascono infatti il secondo gol biancoceleste e il successivo rigore).

Pulgar: 5.5 La Lazio è piena di trequartisti estremamente pericolosi, e lui quindi ha conseguentemente maggiori compiti difensivi rispetto a quelli offensivi. Tanto lavoro sporco per lui, con molti recuperi davvero fondamentali, e anche qualche contatto al limite. In fase offensiva è però pressoché assente, e la Viola ne paga le conseguenze in pericolosità.

Badelj: 5 Inizia bene, con personalità. Qualche buona idea, e qualche ottima giocata atta a svincolarsi dalla marcatura di Leiva. L’errore sul gol di Correa è però davvero grave: un regista, un pallone del genere, non lo può assolutamente perdere. Il buon inizio è però soltanto un illusione: nel secondo tempo scompare completamente in fase d’impostazione.

Castrovilli: 6.5 Al 3’ si gira straordinariamente al limite, ma non centra la porta. Come al solito risulta imprescindibile: grinta, determinazione, voglia di incantare, e una tecnica individuale straordinaria che gli permette di saltare sempre il primo uomo. Anche nella seconda frazione di gioco è il più pimpante assieme a Ribery, ed è infatti dai suoi piedi che nascono tutte le azioni gigliate. All’80’ prova il tiro dal limite, parato però da Strakosha.

Dalbert: 5 Corre tantissimo, mettendo in mostra la sua straordinaria velocità. Pecca però in precisione. Buono il traversone basso al 53’ a cercare Lirola, chiude però tempestivamente la difesa laziale. È l’unica giocata degna di nota: troppo poco.

Chiesa: 6 Ci prova al 15’, ma calcia centralmente: para in due tempi Strakosha. È solo il preludio del gol, che arriva un quarto d’ora circa più tardi: un colpo secco preciso e potente, che non lascia scampo a Strakosha. Inizia malaccio il secondo tempo, scomparendo in parte dal gioco. La stanchezza poi ha la meglio sulla sua voglia di incidere, e perde quasi completamente la sua pericolosità.

Ribery: 7 Propositivo, sempre e semplicemente geniale. È l’entusiasmo ciò che sorprende: corre in ogni parte del campo, e sempre pronto anche a sacrificarsi. Idee uniche, provenienti da un calciatore che vede spazi dove gli altri non riescono a vedere assolutamente niente. L’assist per Chiesa è un’autentica perla. (73’ Boateng: S.V.).

All.: Montella: 5 Conferma il 3-5-2, con gli stessi uomini, per la settima volta consecutiva. L’idea è giusta, giocare a specchio con questa Lazio non può che essere una tattica azzeccata. Coraggioso al 60’, quando sostituisce l’infortunato Lirola con Sottil, aumentando così il peso specifico offensivo. È una scelta coraggiosa, risultata però poi errata: Sottil viene infatti asfaltato da Lukaku sulla fascia. Sbagliato anche togliere Ribery: Chiesa non aveva più energie, doveva essere lui il sostituito. La Viola, oltre a questo, ha bisogno di altre idee, e di tornare ad essere imprevedibile: se non c’è un’invenzione singola, la Fiorentina non riesce più ad essere pericolosa.