- Dragowski: 6.5 Al 13’ è super su Brighenti con una parata complicata coi piedi. Nulla da fare sul gol del vantaggio ospite.
- Lirola: 6 Si occupa quasi esclusivamente della fase offensiva, vista la poca pericolosità del Monza dalla sua fascia. Lievemente impreciso bei cross, ma con ottimo dinamismo e intensità. Male sul gol del Monza: la diagonale su Brighenti è eccessivamente tardiva. (Venuti: S.V.).
- Milenkovic-Ranieri: 6 qualche sbavatura, la coppia è inedita e ha bisogno di limare i meccanismi.
- Terzic: 6.5 Dimostra fin da subito un’ottima propensione alla proposizione e al cross. I tempi del cross per l’inserimento di Chiesa all’8’ sono perfetti sia per intensità che per qualità: la deviazione acrobatica di Chiesa viene però controllata da un attento Lamanna. Concede troppo spazio a Lepore al 35’, che -quasi- indisturbato serve l’assist perfetto per Brighenti. Ci prova al 63’ da punizione: il tiro è preciso, ma troppo lento. Nel complesso un ottimo esordio.
- Benassi: 5.5 In fase offensiva la squadra si trasforma in un 4-2-3-1, con la mezz’ala italiana intenta a cercare spazi interessanti fra le maglie avversarie. Ci prova da fuori sull’assist di Chiesa al 36’: la conclusione termina di poco a lato. Pecca di precisione, ma soprattutto dimostra di non possedere le qualità tecniche per svolgere il ruolo di trequartista. Gli inserimenti sono coi giusti tempi, ma come anticipato precedentemente, manca la precisione.(74’ Vlahovic: 8.5 Ha un’occasione enorme dopo un solo minuto dal suo ingresso, ma l’opposizione della difesa ospite è monumentale e impedisce al centravanti di trovare il gol del pareggio. All’80’ realizza un gol straordinario, con un diagonale perfetta per potenza e precisione. Freddo e cinico anche sul secondo gol, quando servito perfettamente dal solito Montiel trafigge Lamanna con un tocco perfettamente angolato).
- Badelj: 6 Svolge il suo compito, donando equilibrio alla squadra. Soffre però l’inferiorità numerica a centrocampo: troppo facile per i centrocampisti monzesi superare la linea mediana Viola.
- Pulgar: 7 Una Viola col doppio regista: l’azione riparte quasi sempre dai suoi piedi, e con grande precisione. Tanta quantità e anche importanti qualità. Il recupero su Chiricò è straordinario per grinta e volontà.
- Chiesa: 6 Cerca il gol all’8’ sul cross insidioso di Terzic: para Lamanna con sicurezza. Al 13’ sfiora di nuovo il gol su assist di Sottil, ma Lamanna è attento. Un minuto più tardi ci prova anche in solitaria con un diagonale forte, ma lievemente impreciso: il tiro termina fuori a pochi centimetri dal palo. Nella seconda parte della prima frazione pecca di imprecisione, con qualche passaggio errato di troppo. Ad inizio secondo tempo ci prova due volte, ma in entrambe le situazioni pecca di precisione. L’imprecisione è l’unica costante della sua partita: troppo approssimazione nelle sue giocate. Si riscatta all’88’ con un bel tiro da fuori, male Lamanna.
- Boateng: 6 Gioca da “centravanti” non solo sulla carta: tante sponde da attaccante vero, estremamente utili per liberare i due esterni offensivi Viola. Non ha però i tempi per fare il classico numero 9 da area di rigore. Al 60’ ha una buona occasione sul servizio di Chiesa, ma fallisce strozzando eccessivamente il tiro. Al 69’ segna un gol straordinario in spaccata, ma viene annullato per fuorigioco. Disputa una partita complessivamente sufficiente, ma fuori ruolo: il gioco ha bisogno di un vero centravanti nel cuore dell’area.
- Sottil: 6 Ci prova al 6’ con un buon tiro da fuori: para Lamanna in corner. Sottil entra subito in partita, con la spregiudicatezza di chi ha la voglia di dimostrare a tutti il suo talento. Al 12’ salta il diretto avversario e dal fondo trova l’assist per Chiesa, che però fallisce l’importante occasione. Parte forte nel secondo tempo, con una cavalcata straordinaria sulla fascia: il suo cross è perfetto per il colpo di testa di Chiesa, che colpisce però male. (64’ Montiel: 9 qualità, tecnica sublime e personalità: l’assist per il pareggio è un’invenzione da vero fantasista. Ancora meraviglioso il secondo assist sempre per Vlahovic: un no look straordinario, che esplicita una visione di gioco straordinaria).
- All. Montella: 5 Il modulo iniziale scelto è il 4-3-3, che si trasforma in 4-2-3-1 in proiezione offensiva per dare maggior pericolosità alle qualità d’inserimento di Benassi. Il 4-2-3-1 è però troppo spregiudicato, e la mediana Viola soffre enormemente l’inferiorità numerica a centrocampo. Ritarda inspiegabilmente l’ingresso in campo di Vlahovic: la Viola aveva bisogno sin da inizio 2º tempo di un centravanti di peso.