Se quello contro il Galatasaray di Terim voleva essere il primo attendibile test per valutare la condizione della nuova rosa della Fiorentina, possiamo dire che è stato assolutamente superato…
Il risultato ovviamente lascia il tempo che trova, è calcio d’Agosto ricordiamolo, ma è doveroso ricordare che la stagione 2019/20 inizierà tra appena due settimane e per quel momento la condizione e la completezza del gruppo dovrà essere al top.
E’ una Fiorentina che finalmente ha un’identità: quella del suo allenatore. E non stiamo parlando soltanto negli schemi tattici! Vincenzo Montella è visibilmente sereno, fantasioso, pronto a mettersi in gioco e desideroso di veder la sua squadra esprimersi in tutte le sue potenzialità, anche quelle che sulla carta appaiono come le più rischiose. La sua squadra lo rispecchia pienamente. Il tecnico ha voluto dare ampio spazio giocatori giovanissimi come Ranieri, Castrovilli, Montiel e Sottil, una scelta pienamente indovinata se si considera la prestazione matura di questi giovani talenti, bravi a mettersi a disposizione dei compagni ma anche a brillare singolarmente.
La prima nota di merito va senz’altro a Riccardo Sottil, migliore in campo e determinante nei momenti chiave della prima frazione: il giovane talento ex Primavera guadagna con classe e furbizia il rigore che sblocca la partita, sigla il raddoppio e fornisce ottimi assist ai compagni. Le premesse della tournè americana sono state totalmente confermate: Sottil può assolutamente aggregarsi alla rosa della prima squadra.
Estremamente positivo anche l’atteggiamento e la prestazione dei nuovi arrivi, Badelj trova subito la sua posizione in campo, è puntuale a servire palloni e dettare i giusti tempi di gioco e geometrie alla squadra, Kevin Prince Boateng conferma di essere un giocatore di grande esperienza e nonostante non sia ancora al top della condizione, si muove molto bene nella sua area di competenza, trasforma il rigore e regala un grande assist a Sottil con un tocco di prima che pare avere “in speciale dotazione” anche il contagiri.
Si mette in luce con grande personalità Lirola, dominatore assoluto della fascia destra, ottimo in fase di spinta e convincente in fase difensiva: la Fiorentina aveva sicuramente bisogno di un giocatore con le sue qualità!
Le trame di gioco appaiono fluide, Montella propone un 4-3-3 che spesso si trasforma in 4-2-3-1 con Benassi sempre pronto ad inserirsi: in questa particolare situazione da sottolineare la precisione di Boateng a favorire gli inserimenti e i tagli verso la porta degli esterni offensivi viola.
Nella ripresa gli uomini di Terim trovano subito il goal del temporaneo 2-1, uno scossone che sembra destinato ad aprire le linee di una Fiorentina che di lì a poco sarebbe stata rivoluzionata dalle sostituzioni… è proprio il goal dei turchi l’unica nota negativa della serata considerando che l’estremo difensore viola non ci fa certo una splendida figura: probabilmente è proprio il rimbalzo che tradisce il polacco ma è chiaro che quando aumenterà il peso specifico delle partire, certe sviste saranno da evitare assolutamente!
Capitolo attaccanti: come analizzeremo meglio nel corso della settimana, quello del “puntero” è un ruolo estremamente delicato in questa Fiorentina che come hanno fatto ben intendere Daniele Pradè e Vincenzo Montella, nel prossimo campionato dovrà avere nel reparto offensivo non solo tante soluzioni ma maggiori certezze. I sondaggi per attaccanti di esperienza come Mario Mandzukic e Fernando Llorente sono la prova che per la nuova stagione la Fiorentina si strutturerà in modo molto simile al 2012 quando proprio l’attuale DS viola si mosse su un profilo di giocare esperto, maturo e di grande rendimento. Nell’identikit di allora finirono Berbatov e Luca Toni, in quello di adesso le scelte sono più ridotte anche a causa dei maxi ingaggi assicurati dai contratti di molti giocatori.
Contro il Galatasaray Vlahovic gioca soltanto mezz’ora muovendosi molto bene ma sprecando un paio di occasioni decisamente clamorose. Soltanto quindici i minuti di gioco destinati a Federico Chiesa e Giovanni Simeone: diverse le motivazioni delle relative scelte. Se da un lato Montella vuole risparmiare al gioiellino viola inutili fatiche, dall’altro cerca di spronare un giocatore importante come Simeone, convincendolo che anche quando una storia sembra finita bastano trenta secondi per recuperare. Considerata la bellissima rete segnata dal Cholito sembra che il messaggio sia stato recepito… basterà questa voglia di rivincita, questa nuova e sana “fame” per togliere il suo nome dal mercato?
La Fiorentina per convincere pienamente deve mantenere in primis questa voglia di dimostrare, questo desiderio di convincere e di splendere che brucia dentro ogni giocatore e che, si spera, metterà in difficoltà “positiva” Montella, quando sarà il momento di prendere una decisione. Oggi inizia una nuova settimana, 5 giorni campali per Daniele Pradè chiamato ad un paio di colpi da maestro in grado di cambiare il volto a questa Fiorentina.
Photo by @Andrea Martini