Ufficiale e inaspettato. Un po’ come le modalità che hanno sancito il suo passaggio al Barcellona: nel pomeriggio di ieri Kevin Prince Boateng ha lasciato il ritiro del Sassuolo proiettandosi fin da subito nella sua nuova avventura di vita e di lavoro: Firenze. Un progetto tecnico che il giocatore ha valutato attentamente e che non vede l’ora di cominciare!

Kevin Prince Boateng è un centrocampista con attitudini offensive, un trequartista. Grandi qualità fisiche e tecniche ma forse un grande limite: la continuità di rendimento. Talvolta ha palesato anche una scarsa professionalità o almeno questa è la motivazione che ha portato lo Shalke 04 a prendere una decisione piuttosto forte ossia rescindere anzitempo il suo contratto.

Ma andiamo con ordine: è in Italia che Boateng esprime il meglio di sé stesso, brilla nel Milan di Allegri e lo spinge alla conquista dell’ultimo scudetto rossonero: molto positiva anche la sua breve esperienza a Sassuolo, un periodo che gli è stato fondamentale per tornare su alti livelli e spingere il Barcellona a cercarlo nel mercato di riparazione di Gennaio. Certo, nei blaugrana l’ex punta di diamante di De Zerbi trova pochissimo spazio ma questo è uno scenario che comunque già dalle premesse poteva essere più che prevedibile.

E veniamo adesso ad analizzare le motivazioni che hanno portato le strade di Boateng e della Fiorentina ad incrociarsi: il club gigliato ha visto probabilmente in lui quelle doti tecniche e di esperienza per poter arricchire il reparto offensivo viola, ricco di potenzialità ma anagraficamente molto acerbo.

Oltretutto Boateng ha le caratteristiche perfette per giocare insieme agli attaccanti già presenti in rosa, senza essere soltanto un’alternativa: le sue doti se espresse al 100% metterebbero gli attaccanti viola nella condizione di esprimersi al meglio delle loro possibilità, addirittura esaltandosi… Una considerazione questa che ovviamente non può valere se dovesse arrivare Llorente, la cui presenza escluderebbe Simeone e soprattutto Vlahovic. 

Certo, Kevin Boateng ha 32 anni e l’incostanza che ha caratterizzato gli ultimi anni della sua carriera ovviamente pesano sul giudizio generale su di lui: quindi no, il suo per quanto possa essere un acquisto interessante e per certi versi logico non è “quel colpo” capace di accendere gli entusiasmi. Sarà solo il tempo che darà o meno ragione alle prime mosse del lavoro di Daniele Pradè. 

 

 

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