Necessaria, percorribile e ambiziosa. Queste le tre caratteristiche di una scelta come quella di Sandro Tonali. La Fiorentina ha già messo gli occhi sul gioiello del Brescia? Beh non è l’unica…. ma sicuramente è quello di Commisso il Club che nella sessione estiva ha intrattenuto maggiori rapporti con Cellino. Insomma.. che ci ha provato fino alla fine! L’incontro last minute tra Pradè e i vertici del Brescia, l’ultima sera di calciomercato ne è la prova…

Tonali è un centrocampista centrale, spesso impiegato come mediano davanti alla difesa, un lusso ovviamente considerate le ottime capacità tecniche, la visione di gioco e la spiccata personalità che fanno di lui uno dei diciannovenni più desiderati del calcio italiano. Sicuramente le basi per diventare un ottimo organizzatore di gioco ci sono tutte: Tonali ha il DNA del regista.

Fisicità importante, non molto rapido nello scatto ma velocissimo nel pensiero: far correre il pallone per i compagni è la cosa che in assoluto predilige ma occhio anche anche alle sue ottime doti di tiratore e ai suoi lanci lunghi calibratissimi. Piede preferito il destro ma non disdegna neppure l’utilizzo del mancino.

Completo, di grande prospettiva e soprattutto rarissimo. Quello del regista basso è un ruolo che in generale manca in Serie A e proprio per questo giocatori come Barella, Tonali e Sensi sono da oltre un anno l’oggetto del desiderio dei grandi Club. Il Milan già da Gennaio ossia dopo l’infortunio di Biglia ha palesato ancor di più i propri limiti strutturali, la Fiorentina di Pioli anche nei suoi migliori momenti sembrava una squadra costruita per fare 0-0, patendo limiti nella costruzione del gioco oltre che quelli nella finalizzazione. Insomma, dalla testa della classifica fino alle zone più basse, sembra che il problema non risieda tanto nel recuperare palla ma nei primi passaggi della costruzione del gioco.

In questa prima fase del campionato la Fiorentina sta palesando un percorso di crescita importante dove il centrocampo, completamente rinnovato rispetto allo scorso anno, sta giocando un ruolo determinante: Gaetano Castrovilli è la stella che non ti aspetti direttamente dalla Primavera, Erik Pulgar la promessa perfetta di Pizzarro, Badelj una pedina fondamentale nelle geometrie del gioco viola. Paradossalmente dei tre è forse ques’ultimo, anagraficamente il più esperto, quello a cui pare mancare un po’ di continuità nelle prestazioni: un appunto che non è certo una bocciatura se si pensa che il Badelj visto a Milano è un giocatore in grado di dettare i tempi a tutti i compagni, smistare il gioco in tutte le direzioni, salire in cattedra e neutralizzare il pressing offensivo avversario.

Erik Pulgar pareva fatto per il ruolo vacante che il centrocampo viola doveva riempire al più presto. Si sta un po’ sacrificando al momento Pulgar che ha nelle sue corde caratteristiche più vicine al regista che alla mezz’ala, ma la costanza, la serietà e la completezza del cileno sono la riprova che la Fiorentina con il suo acquisto ha lavorato bene per il presente e per il futuro. 

Gaetano Castrovilli è un giocatore totale. Un centrocampista in grado di mettere da parte fin da subito l’emozione dell’esordio e al contempo non venir abbagliato dalle luci della ribalta. Niente vanità, soltanto concentrazione, duro lavoro e un rinnovo, del quale lui si dice “onorato”, concluso in pochi giorni senz asssurdi rilanci e scenette. Non sembra preoccuparsi molto se attorno a lui è già partito il “toto-paragone”, non si interessa dei grandi del passato che gli vengono accostati, pensa solo alla prossima partita e a come aiutare la squadra. Geograficamente mercuriale, brilla e si inserisce negli spazi di San Siro, giganteggia e imposta con eleganza nella giungla ermetica della mediana dell’Udinese, fa scomparire Pjanic e compagni nel match contro la Juventus.

L’operazione Tonali se in estate appariva quasi necessaria adesso avrebbe tutt’altro significato. Un inserimento ambizioso, lungimirante, “chirurgico” quanto complicato e oneroso ovviamente. Secondo quanto affermato prima da Commisso poi dallo stesso Montella e Pradè, la Fiorentina di questa stagione sarà una squadra disegnata sulle esigenze e sul progetto tecnico dell’allenatore che come accaduto nel 2012, lavorerà in costante e strettissima connessione con Daniele Pradè.
Difficile pensare ad una Fiorentina senza un “cerebro” all’altezza delle idee di gioco del suo allenatore…nelle squadre del tecnico campano la fase di possesso palla inizia preferibilmente dai centrali di difesa che sistematicamente provano ad allargare il gioco sfruttando il movimento degli esterni. I centrocampisti incaricati di proporsi in fase di appoggio devono avere ben chiara la mossa successiva da fare. I piedi buoni sono importanti, la visione di gioco di più… che giocatore perfetto era David Pizzarro!

Primo scoglio: Cellino. La volontà del Presidente del Brescia di non cedere il giocatore è stata spesso ribadita anche nel corso della scorsa stagione di Serie B. Esperto e lungimirante, Cellino sa bene che un anno in massima Serie farà raddoppiare l’attuale valore di mercato di un giocatore che per caratteristiche in Italia sarà ricercatissimo. Insomma, se il valore attuale di Tonali si aggira attorno ai 25 milioni di euro, la trattativa per essere quantomeno intavolata nell’immediato ha bisogno di una disponibilità di almeno 35. Se tutto va bene, sia nelle sue prestazioni che nella stagione del Brescia, che torna in Serie A in una stagione che si preannuncia piuttosto complicata, la prossima estate per Tonali sarà un’asta.

La concorrenza? Se la Fiorentina vuole evitare una serie di rilanci che probabilmente non potrebbe affrontare, deve muoversi con ampio anticipo. Quindi perchè non pensare ad un colpo di Gennaio rivoluzionario? Certo sono 35 milioni di euro dal sapore di scommessa… un azzardo costoso che purtroppo molti Club di Serie A si sono presi, pagandone poi care conseguenze. L’esame con la Serie A è complesso e senza appelli, la storia, anche recente, è rissa di esempi in cui giovani di ottime speranze di sono poi “smarriti”. E poi ci sono le storie al contrario…La Juventus nel 2012 non se la sentì di spendere 16 milioni proprio per la totale inesperienza di un giovanissimo Verratti in massima Serie.

Negli Anni 90 proprio a Brescia c’erano due giovani molto promettenti, cresciuti come Tonali nel vivaio biancoceleste: i nomi? Baronio e Pirlo. Fatto strano è che la stella tra i due sembrava essere proprio Baronio ossia quello dotato di più fisicità, maggiore visione di gioco e soprattutto continuità, una caratteristica fondamentale per un giovane. Chi ha vinto praticamente tutto? Quello sulla carta peggiore. La Lazio di Cragnotti pagò una fortuna per assicurarsi il giovanissimo Baronio, salvo poi girarlo in prestito quando il giocatore palesò i suoi limiti dovuti all’inesperienza. Una soluzione felice considerato che alla Reggina Baronio tornò a far vedere un repertorio di qualità di assoluto livello, mantenendo quello delle grandi premesse che lo avevano accompagnato da Brescia. Soltanto un abbaglio? Fatto è che una volta tornato a Roma il centrocampista ripiombò nell’assoluta mediocrità, frenato anche da qualche brutto infortunio.

La Fiorentina vive un momento storico di rivoluzione… il cambiamento societario implicherà sicuramente un nuovo corso nella rosa della squadra che dopo la conferma di Chiesa, l’affermazione di Castrovilli e l’arrivo di Ribery è alla ricerca del primo acquisto “di prospettiva” in grado di infiammare gli animi dei tifosi viola. Che possa essere Tonali? Sicuramente il suo nome sarebbe accolto con grande entusiasmo per vari motivi, il primo la sua necessaria utilità nel progetto viola. Firenze ha dimostrato di essere una piazza che sa aspettare i suoi giovani talenti, pressione sì ma quanto basta poiché quando vi è l’impegno e il sacrificio nessuna tifoseria come quella viola è in grado di difendere e coccolare i suoi gioielli. La Fiorentina in questa stagione inoltre potrà concentrarsi unicamente sul Campionato e sulla Coppa Italia, una situazione certamente che il Club si augura di non dover vivere molto spesso ma che per lo meno in ottica presente consentirà agli uomini di Montella un’ottima gestione delle forze.

E’ giusto che la Fiorentina si prenda il suo tempo per valutare pro e contro di un operazione che sulla carta pare stellare, soprattutto se avvenisse a Gennaio: da qualche mese si lavora per trovare gli uomini giusti attorno ai quali creare un progetto tecnico concreto fin da subito. Serve energia ma anche grande esperienza per guardare al futuro. Perché è assolutamente necessario che questa squadra riesca ad andare “far” oltre che “fast”. 

 

 

 

Photo Sandro Tonali by @OfficialPageBresciaCalcioBSFC
Photo by SportFiorentina