Firenze non ha dubbi: Pezzella deve rimanere, deve essere uno dei pochi superstiti della disfatta stagionale. Il capitano Viola, oltre ad aver offerto l’ennesima buona prestazione col Genoa, ha esplicitato nuovamente un attaccamento alla maglia raro, da vero leader: da uomo che rappresenta un intero popolo. Valori oramai scomparsi, o quasi, nel calcio moderno: per questo è fondamentale ripartire col nuovo progetto da veri uomini come lui, capace di dimostrare coi fatti, e non solo a parole, fedeltà e amore verso i colori Viola, senza dubitarne mai.
Sarà necessario trattenerlo, per trasmettere a coloro che saranno i nuovi arrivi del calciomercato, i valori e i princìpi su cui si basa Firenze e la Fiorentina. Come detto precedentemente, il capitano argentino, seppur con la mascherina protettiva, ha offerto la solita prestazione da leader, col carisma che contraddistingue e divide i veri capitani da coloro che indossano soltanto una fascia sul braccio. Pezzella ha voluto esserci a tutti i costi, per sostenere i suoi compagni nell’ultima sfida, quella decisiva per le sorti future del popolo gigliato. Un comportamento che gli fa sicuramente onore, che esplicita qualità umane ormai sempre più lontane dal calcio.
È stato uno dei pochi a dimostrare interesse per i 40mila del Franchi, uno dei pochi disposti a sacrificarsi per il popolo, per almeno salvare la faccia e l’onore. Uno dei pochi pronto a combattere, a lottare, a voler dimostrare che la squadra fosse solo inciampata in un momento di enorme difficoltà, ma che il rispetto verso i tifosi e la città fosse rimasto invariato.
Con il finale di stagione è arrivata anche la convocazione in nazionale argentina, il giusto premio per l’uomo, ancor prima del calciatore. In settimana sono arrivate anche le prime voci di mercato riguardanti l’argentino, il Napoli infatti sembra interessato a far “spesa” a Firenze, e dopo Veretout, sembra puntare anche il centrale difensivo: voci attualmente infondate, ma che possono diventare concrete, qualora Koulibaly dovesse dire addio a Napoli.
Firenze non può però permettersi questo. Firenze ha bisogno più che mai, in questa fase di continua transizione, di un uomo su cui aggrapparsi, di una persona dalla quale ripartire. In questa estate cambierà molto probabilmente la proprietà, quasi sicuramente il DG, ma non deve cambiare il capitano, l’uomo simbolo.
Photo by Andrea Martini, Paolo Giuliani.