La Fiorentina di Nereo Rocco concluse il Campionato classificandosi ottava ma regalandosi una grande gioia ossia la vittoria di Coppa Italia vincendo la finale contro il Milan per 3-2: sulla panchina viola Mario Mazzoni, storico personaggio dal cuore viola, un “eterno secondo” che si dicesse fosse già coadiuvato da Carlo Mazzone, quella sera seduto in tribuna, il quale l’anno successivo avrebbe preso le redini della squadra.
In realtà nei racconti di Mario Mazzoni i giocatori furono gli assoluti protagonisti di quella splendida vittoria, una vittoria di cui lui, umilissimo, si sentiva di far parte più come tifoso che come tecnico, un ruolo che ripeteva sempre “Non era il suo”. In un calcio che al termine di questa stagione vedrà l’addio di Daniele De Rossi alla maglia giallorossa, dove le bandiere sono diventate per le società una sorta di scomodo fardello, una scocciatura da controllare perchè dotate di troppo ascendente sulla tifoseria, perdere un uomo con l’umanità e la passione di Mario Mazzoni è una crepa non solo nel cuore di ogni tifoso della Fiorentina ma in quello di ogni appassionato di calcio.
Fai buon viaggio Mario, viola per sempre.