Per Lorenzo Stovini la Fiorentina è prima di tutto una questione di cuore. Nato a Firenze nel 1976 esordisce giovanissimo in una Serie A stellare, in un Vicenza che con Francesco Guidolin arriva a disputare la Coppa delle Coppe, venendo eliminato in semifinale dal Chelsea. Difensore centrale forte fisicamente e bravo negli anticipi, in carriera veste la maglia di Empoli, Lecce, Reggina, Brescia, Catania e il Vicenza dei miracoli appunto!
Nel 2012 al “suo” Vicenza farà uno sgambetto quando in 180 minuti rocamboleschi l’Empoli eliminerà i veneti ai play off, mantenendo la categoria e regalando ai tifosi una grande gioia. Il derby di domenica? Sicuramente una pagina da strappare nella recente storia di una Fiorentina più che mai disorientata e disorientante.
Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Lorenzo Stovini, intervistato in esclusiva da SportFiorentina
Nato a Firenze ma cresciuto calcisticamente in uno dei settori giovanili più ambiziosi della Serie A, ossia quello giallorosso. Quali ricordi hai degli anni di Roma?
Ricordi assolutamente bellissimi, anni di formazione importanti che mi hanno permesso di acquisire molto a livello di esperienza e conoscenze. Certo, il primo impatto non è stato semplice, era la prima esperienza lontano da casa ma con il passare del tempo le cose sono decisamente migliorate…
Migliorate a tal punto che il 31 agosto 1997 nella gara in trasferta contro la Sampdoria esordisci in massima serie con la maglia del Vicenza! E lì che ti sei detto “ora si fa sul serio…”
L’esordio è una grande emozione, ma devo dire che in generale tutte le prime partite in Serie A sono piuttosto complicate per un giovane… Ho avuto la fortuna di giocare in un Campionato con grande agonismo, grande tecnica, grandi campionati, ritagliarsi il proprio spazio da titolare era complicato, ogni partita era vissuta al massimo. Ricordo che quella stagione il Vicenza disputava addirittura la Coppa delle Coppe…
A Vicenza nel corso della stagione di esordio e di conseguenza in quella successiva sei effettivamente riuscito a confermarti come titolare… Hai giustamente accennato a quello che era il livello della Serie A degli Anni ’90, un campionato che ultimamente è spesso rimpianto dagli addetti ai lavori, un torneo non facilissimo per i difensori…
Un grande campionato. Purtroppo adesso è molto diverso, sono cambiate tante cose a cominciare dal coefficiente qualitativo: i grandi campioni di tutto il Mondo aspiravano a giocare in Italia!
Dal 2009 al 2012 hai vestito la maglia dell’Empoli, una società che ha dimostrato di sapersi sempre trovare pronta, proponendo progetti tecnici dai quali escono giocatori contesi anche da grandi Club. Cosa hanno significato per te quelle tre stagioni?
Tre campionati molto intensi. Impossibile non ricordare quell’incredibile spareggio ai play out contro il Vicenza. Quella sera al Castellani terminò 3-2, una partita dalle mille emozioni e i mille ribaltamenti di fronte che credo sia rimasta nella memoria e nel cuore di tutti i tifosi empolesi.
E a proposito di soddisfazioni personali dei supporter dell’Empoli… Hai visto il match di domenica scorsa?
Si. La Fiorentina è stata la stessa delle ultime settimane purtroppo. Una squadra che ha pensato per due mesi unicamente alla gara di ritorno contro l’Atalanta e che una volta perso l’accesso alla finale di Coppa Italia ha completamente spento l’interruttore. C’è poco da dire…
Hai sempre ammesso di essere tifoso della Fiorentina… i tuoi idoli?
Sono sempre andato allo stadio fin da bambino, quello per la Fiorentina è un amore che mi accompagna da tutta la vita quindi come potrei non citare Baggio, Batistuta e Antognoni ?!?
Fiorentina in completo caos, Milan che nonostante la vittoria di lunedì contro il Bologna continua a palesare grandi difficoltà nel gioco e una confusione totale a livello di spogliatoio. Che partita ti aspetti Sabato sera?
L’inerzia ahimè è dalla parte dei rossoneri che bene o male mantengono sempre la porta della Champions League aperta. Non fare risultato a Firenze ovviamente significherebbe abbandonare ogni speranza, Gattuso lo sa bene e caricherà a dovere la squadra. Mi auguro che i giocatori viola dimostrino quella grinta, professionalità e concretezza che Firenze lo merita.
La frattura tra la tifoseria e la proprietà appare non solo evidente ma quasi insanabile. Cosa pensi della situazione venutasi a creare dall’addio di Stefano Pioli, un precipitare che ha portato all’attuale silenzio da parte del Club dopo la sconfitta di Empoli? Pensi ci possano essere possibilità di recupero?
Penso che un rilancio non possa avvenire attraverso chiacchiere e supposizioni. Vincere non è casuale, ci si arriva attraverso sforzi e competenza. Questa volta non basterà semplicemente un buon mercato per sistemare la situazione: Per quanto riguarda le dimissioni di Pioli, immagino che il tecnico avrà avuto i motivi rispettabilissimi per prendere la decisione di abbandonare la panchina. Devo ammettere che sono rimasto stupito della scelta di Montella considerate le parole del Club e del tecnico stesso nel Maggio 2015 al momento dell’addio…
Photo by @LorenzoStovini e @SportFiorentina