“Ogni viaggio ha la sua fine e non puoi giocare a rugby per sempre.. C’ è sempre quel dubbio nella tua mente di giocatore di rugby che ti dice 1 anno in più… L’ho ascoltato un po’ di volte ma ora 38 anni è il momento di appendere gli scarpini…. il rugby mi ha dato tanti ricordi, amicizie, lezioni di vita e tanto altro ancora.. Ho avuto la fortuna di giocare per la migliore scuola di rugby sudafricana, i Boland.
Ho giocato la Currie Cup con i Western Provence e i Bulls, per 6 anni ho rappresentano il mio paese con immenso orgoglio con gli Springboks Sevens… E poi l’Italia dove ho giocato per Rovigo 10 anni fantastici anni, città che ora chiamo casa mia.. Poi a Firenze per 2 anni e per chiudere la mia carriera non potevo chiedere niente di meglio. Il mio ringraziamento finale va alla mia famiglia, a tutti i miei compagni di squadra e a tutti quelli che hanno creduto in me. Sabato sarà la mia ultima partita a Firenze!!!
Ora è tempo di sdebitarsi con questo “pazzo” e stupendo sport e spero di farlo nei prossimi anni nel migliore dei modi.”
Chiudere il sipario con una standing ovation. In un pomeriggio di fine Aprile si chiude la carriera da giocatore di Stefan Basson che dalle giovanili del Western Province ha salutato il suo pubblico, la sua famiglia e i suoi compagni vestendo la maglia de I Medicei.
Nella partita contro Mogliano, terminata 50-0, l’estremo sudafricano trascina il gruppo ad una vittoria importantissima, è praticamente in ogni zona del campo e quasi fa sorgere in tutti gli spettatori presenti al “Ruffino Stadium” una domanda spontanea: “Ma è sicuro di voler smettere?!?” . Stefan Basson è arrivato a Firenze dopo una carriera lunghissima e piena di soddisfazioni nella quale ha scritto pagine importantissime della storia di un Club italiano di grande tradizione come Rovigo.
Specialista del rugby seven Basson oltre le importantissime esperienze in Italia ha vestito le maglie dei Bulls e Western Province in Currie Cup e dei Blitz Bokke. In un toccante post su Facebook dove ha annunciato il ritiro e ha ringraziato tutti coloro che hanno “giocato” un ruolo determinante per lui dentro e fuori dal campo, Stefan ha ribadito come la grande tentazione di continuare un altro anno si sia contrapposta alla più realistica volontà di appendere gli scarpini al chiodo per dedicarsi totalmente alla carriera di allenatore.
Chiudere la carriera da Man of the match fa venir voglia di continuare, sapere di non aver ancora chiuso con la palla ovale dà però grandi motivazioni per andare avanti e scoprire cosa riserva il futuro: in questa stagione Basson ha affiancato Pasquale Presutti alla guida tecnica della squadra, un ruolo quello di allenatore – giocatore in cui ha dimostrato di trovarsi molto a suo agio, un’esperienza che per i compagni di squadra più giovani è risultata determinante per crescere sotto tutti i punti di vista.
E se in tutte le belle “avventure” il colpo di scena arriva proprio alla fine, non vediamo l’ora di scoprire cosa riserverà il futuro a Stefan Basson!
Photo by @ Andrea Martini