Soprattutto quando si arriva alle fasi conclusive di un Torneo importante si cercano sempre le cosiddette “storie dentro le storie”. Un atteggiamento che a volte sembra voler relegare la partita a quel qualcosa che accade dopo i pronostici e i commenti e prima delle chiacchiere, della “pagelle” e a volte delle polemiche che un gioco straordinario come il calcio necessariamente scatena.
Sull’Atalanta sono state spese parole bellissime e più che meritate. Un progetto tecnico e societario che dimostra come la serietà e la conoscenza nel calcio siano le colonne di un lavoro che nel lungo periodo porta alla conquista di obiettivi importanti. L’Atalanta è stata sì capace di avere grande pazienza ma quando è stato il momento ha anche dimostrato grande concretezza, grande volontà di arrivare a lottare per i traguardi e le posizioni per cui adesso è effettivamente in lotta. Quando tutti si aspettavano una squadra pronta a smontarsi, a venire privata dei suoi pezzi migliori i nerazzurri hanno anche saputo dire di no e hanno ribadito con una stagione su livelli ancora migliori di quella passata, premiando le richieste di un allenatore che proprio la scorsa estate aveva sentito il bisogno di venir rassicurato su una rosa che, privandosi di Caldara e Spinazzola, avrebbe comunque dovuto trovare nuovi equilibri.
La vittoria di lunedì al San Paolo è l’ennesima prova di come l’Atalanta abbia il dovere di essere ambiziosa. Una squadra che propone questo calcio, come non potrebbe esserlo? Il risultato di Firenze che per altro obbliga i gigliati alla vittoria, non sarà certo il fortino che l’Atalanta si arroccherà a difendere: la squadra di Gasperini si muove su automatismi difficili da inceppare ma che non contemplano un gioco speculare. Il secondo tempo contro la Juventus ne è la prova! Squadra sopra di due goal e in completo controllo del campo, motivatissima, compatta e anche un po’ sfrontata nel cercare la rete del 3 a 0 finale.
E la Fiorentina? La Fiorentina non può e non deve sentirsi battuta. Per Firenze, per i suoi tifosi, per il proprio orgoglio, per i giocatori che ha e i valori che sono stati capaci a loro volta di esprimere (con più discontinuità dell’Atalanta per carità). La Fiorentina ci deve credere perché non è la prima volta che si gioca l’accesso alla Finale di Coppa Italia! Per la maggior parte della stampa e dell’opinione pubblica sportiva l’Atalanta è già in finale: la “bella storia” della “piccola” Atalanta genera più entusiasmi di una confusa Fiorentina e questo paradossalmente non perché l’Atalanta sia effettivamente più organizzata dal punto di vista tecnico – tattico!
Perchè rientra tra quelle “mode” che nessuno calcola quando dovrebbe! Coloro che incensano i nerazzurri adesso sono gli stessi che li consideravano una semplice “pratica da sbrigare” prima della sfida contro la Juventus. Atalanta – Fiorentina non è la la sfida di Davide contro Golia, non deve diventarlo neppure per un istante e non per una questione di blasone ma di possibilità. Perché la partita sarà anche diventata un contorno ma l’unico verdetto che conta è quello del campo…e a Bergamo ci sono 90 minuti da giocare !