Muriel, nelle ultime settimane, sta avendo numerose difficoltà: è evidente. Dopo un inizio semplicemente fenomenale infatti, il centravanti colombiano sembra aver tirato di colpo il freno a mano. Un problema abbastanza chiaro, come testimoniano anche le statistiche: il gol manca da ben 479’, il periodo di digiuno più lungo dall’inizio dell’avventura in maglia Viola. Tutto diverso rispetto alle primissime gare con i gigliati, dove nelle prime 4 gare fu capace di realizzare 4 gol e un assist, con una media di 1 gol ogni 76’ disputati.
Il tutto è dovuto, almeno sembra, da un calo fisico tangibile. Lo sprint straordinario da fermo, capace di bruciare il diretto avversario, sembra molto ridimensionato. Una delle sue doti principali, forse la più importante per incisività, è infatti la sua capacità straordinaria di prendere velocità immediatamente: ciò gli permette di acquisire un leggero (ma importantissimo) vantaggio sul diretto avversario, in modo da poter anticipare la sua mossa e saltarlo quindi in dribbling. Lo scatto è appunto il punto iniziale, la fondamenta, su cui si basano tutte le giocate personali del talento colombiano: un peggioramento sul piano dell’accelerazione comporta, per effetto domino, un peggioramento su tutto il resto delle giocate.
Il problema, secondo molti, potrebbe riguardare il peso. Guidolin, il suo primo allenatore in Serie A, e il primo ad averlo accusato di essere sovrappeso ai tempi dell’Udinese (“Se vuole parlare con me, deve perdere almeno cinque chili, non ha un fisico da atleta”), ha cercato di esplicitare il problema. Il suo pensiero si basa sul fatto che anche un solo chilo in più può stravolge radicalmente l’accelerazione del colombiano, che ne risente conseguentemente su tutti gli altri aspetti tecnici. Un problema che andrà sicuramente analizzato a fondo, che può forse essere alla base dei continui alti e bassi della sua carriera.
Montella potrebbe essere la chiave, l’uomo in grado di donare al talento ex Sampdoria ciò che gli è sempre mancato in tutta la carriera: la continuità. Montella è un maestro negli schemi tattici offensivi, soprattutto nel riuscire a trovare il ruolo consono alle qualità dei singoli componenti. L’esempio più lampante è sicuramente Adem Ljajic, assoluto protagonista della stagione 2012-2013, la prima con Montella allenatore Viola. Prima di Montella tutti avevano fallito col talento serbo, esploso definitivamente solo con Montella in panchina. Dopo l’addio a Firenze, il talento serbo ha deluso in ogni esperienza, evidenziando l’importanza del tecnico partenopeo nelle sue prestazioni.
Montella ha già allenato Muriel, ma solo per qualche mese. ‘L’aeroplanino’ però lo stima e conosce perfettamente cosa è in grado di fare. Il binomio può finalmente risolvere i problemi che, nel corso degli anni, hanno attanagliato la carriera di Muriel: solo la mancanza di una continuità di prestazioni non ha permesso al colombiano di diventare un vero e proprio fuoriclasse.
Tra pochissimi giorni arriva la partita più importante della stagione: Muriel tornerà ad essere decisivo?