La Juventus in versione “young” proposta da Massimiliano Allegri a Ferrara nel pomeriggio di ieri fa l’errore di illudersi e staccare troppo presto l’interruttore di una concentrazione che sicuramente c’era, considerando la posta in gioco: scudetto consecutivo numero 8 e un posto nella storia del calcio italiano e internazionale.E l’avvio in realtà è come da programma: Kean porta avanti i bianconeri nel primo tempo, confermando lo stato di forma (e di grazia) che da qualche settimane gli ha permesso di affacciarsi timidamente allo Juventus Stadium e conquistarsi gli occhi di tutti.
La SPAL di Leonardo Semplici, già lo scorso anno aveva fermato i Campioni d’Italia proprio al “Mazza”, uno zero a zero che a differenza di questa sconfitta aveva inquietato e non poco la Juventus, la quale a quel punto in caso di vittoria del Napoli, avrebbe visto la squadra di Sarri avvicinarsi pericolosamente. Adesso inutile immaginare ipotetici scenari alternativi a quello che sicuramente si andrà configurando nei prossimi giorni, ossia la conquista del Campionato da parte della squadra di Allegri, una compagine che da otto mesi a questa parte è praticamente una macchina perfetta. Allegri lo sa bene, non sottovaluta l’impegno ma semplicemente riflette su una ovvia considerazione che verte attorno al prossimo impegno di Champions League dei bianconeri che martedì apriranno le porte dell’Allianz Arena ai “ragazzi terribili” dell’Ajax.
La gara di andata è terminata 1-1, un pareggio ottimo, ottenuto su un campo difficile e soprattutto contro una squadra che gioca un ottimo calcio e che quando si lascia ispirare dai suoi baby fenomeni, alza il ritmo ritmo e raggiunge livelli di imprevedibilità molto alti. No, la prova al Bernabeu non è stata un caso fortuito, perciò non pensare ad adeguate contromisure sarebbe da sciocchi. Non c’è nessun record di punti che Allegri sia interessato a battere, paradossalmente non c’è nessuna fretta di festeggiare uno scudetto praticamente già cucito sulle proprie maglie. Quindi spazio al turn over.
Ci sarebbe da aggiungere un’altra considerazione a quelle fatte fino a questo momento, ossia l’elemento “motivazionale” legato a quella carica e quella ferocia che da sempre contraddistingue la Juventus: con che concentrazione sarebbero entrati i titolarissimi se impiegati nella gara contro la SPAL? Allegri da sempre vuole evitare fondamentalmente questo, i cali di concentrazione. Non vuole si pensi all’Ajax con quattro giorni di anticipo. Motivare per vincere ma senza assumersi rischi inutili.
La SPAL è fortunata. Incontra la Juventus nel suo momento di maggior pressione, sa che difficilmente Allegri rischierà le sue punte di diamante. E’ fortunata ma intelligente, poiché come spesso fa decide di giocare un calcio propositivo e compatto, sfruttando gli errori di un’avversaria che difficilmente si dimostra “inesperta”. La vittoria è clamorosa e regala alla squadra di Semplici un sogno insperato, un tredicesimo posto temporaneo in classifica da fotografare: forse quella della SPAL è un’impresa da ridimensionare considerando il particolare “status” della Juventus, ma in quei tre punti c’è veramente tantissimo, al di là dell’avversaria contro cui sono stati ottenuti. Intanto il web si riempie di commenti e frasi più o meno sibilline dove si riscontra come queste dinamiche danneggerebbero le dirette concorrenti alla corsa salvezza che, contro la Juventus, hanno di fatto avuto meno chance.
Considerazioni come queste sono legittime ma dovrebbero tener conto di eventuali situazioni analoghe vissute in altri big match e pensare che, turn over o meno, per la Juventus questa gara un valore lo aveva! Forse privarsi dei titolari è stata la scelta ragionevole di un allenatore che di fatto ha come primo interesse quello di tutelare gli interessi del suo gruppo. Una situazione certamente particolare che la SPAL è riuscita a sfruttare e che indirettamente aumenta gli oneri di una Fiorentina che oggi incontrerà un Bologna motivatissimo e sabato all’Allianz Stadium avrà l’ingrato compito di arginare una Juventus che proprio davanti al suo pubblico vorrà festeggiare la conquista dell’ottavo titolo italiano (per il quale basta un pareggio!).