Sorride finalmente Valentino Rossi. Sorride di un’allegria profonda di quelle che speri possano durare ancora a lungo perché non figlie del caso. Un sorpasso all’ultimo giro su Andrea Dovizioso e un secondo posto che alla luce della gara di Marquez, vale come una vittoria: l’attacco al pilota Ducati è studiato nei minimi dettagli nonostante il ritmo della gara: “Dovi è il re degli incroci, sapevo di non poter sbagliare nemmeno di un centimetro” ha chiosato Valentino ai microfoni di Sky.
La gara del “Cabroncito” meriterebbe un capitolo a parte ma in realtà basterebbe una parola: perfetta. Un Cannibale con il numero 93 che si prende tutto, taglia il traguardo con vantaggio abissale e sale sul gradino più alto del podio come a ricordare che è esattamente questo il modo in cui il Campione del Mondo lotterà per non cedere la corona.Un festeggiamento tra i fischi quello di Marquez che tra sorrisi e balletti proprio non riesce a smorzare l’antipatia che calienti tifosi argentini nutrono nei suoi confronti. Tifosissimi di Valentino Rossi non solo perchè grandi estimatori del talento e del genio del pesarese ma anche per l’amicizia del Dottore con El Diego, uno talmente grande da essere praticamente una guida spirituale per i suoi.
Grande sofferenza per Lorenzo che dopo una partenza horror chiude la gara di Rio Hondo al dodicesimo posto: sotto il casco un’espressione nerissima che non lascia spazio a grandi interpretazioni. Una domenica nera anche per Andrea Iannone, ultimo a tagliare il traguardo e Morbidelli, autore di un’ottima gara ma rimasto coinvolto in un incidente con Maverik Vinales proprio sul finale. Crescono le prestazioni di Danilo Petrucci, sesto al traguardo, ma in casa Ducati la delusione per un secondo posto sfiorato di pochissimo resta alta: “Non sono felice del comportamento delle gomme durante la gara, non riuscivo a stare dietro a Rossi. Forse non abbiamo adottato la miglior strategia. Bene il podio, dunque, ma non il terzo posto”. Questo il commento finale di Dovizioso a Sky, un’amarezza dovuta probabilmente anche all’innegabile e mostruoso gap che la Honda di Marquez ha messo con le dirette inseguitrici. Un ruggito che rischia di far veramente paura.
L’ORDINE D’ARRIVO – TERMAS DE RIO HONDO
1. Marquez (Honda)
2. Rossi (Yamaha)
3. Dovizioso (Ducati)
4. Miller (Ducati)
5. Rins (Suzuki)
6. Petrucci (Ducati)
7. Nakagami (Honda)
8. A. Espargarò (Aprilia)
9. P. Espargarò (KTM)
10. Oliveira (KTM)
11. Lorenzo (Honda)
12. Crutchlow (Honda)
13. Bagnaia (Ducati)
14. Zarco (KTM)
15. Syahrin (KTM)
16. Ianonne (Aprilia)
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Rit. Quartararo
Rit. Vinales
Rit. Morbidelli
Rit. Mir
Rit. Rabat
Rit. Abraham