Da punta di diamante della squadra a reparto debole, il tutto in pochissime giornate. Potrebbe essere descritta così la devoluzione del reparto difensivo Viola in questa stagione. La squadra di Pioli infatti, nella prima parte di stagione, ha dimostrato una spiccata difficoltà a trovare la via del gol, mettendo però in mostra un pacchetto arretrato “da Champions”. La difesa è sembrata infatti compatta, unita: sono emerse di conseguenza le grandi prestazioni dei singoli, da Pezzella a Hugo, da Milenkovic a Biraghi.
A fine novembre la squadra Viola era la seconda miglior difesa del campionato, subito dopo la Juventus. Il problema principale era però rappresentato dalle difficoltà offensive, con la Viola undicesima nella speciale classifica “gol fatti”. A metà stagione, anche dopo i pirotecnici incontri con Juventus e Sassuolo (0-3 e 3-3), la difesa Viola risultava in egual modo tra le difese più solide in campionato, con la quarta posizione in graduatoria per “gol subìti”.
Il tracollo però, parte all’alba del nuovo anno. Dalla prima partita del 2019 infatti, il 3-3 casalingo contro la Sampdoria di Giampaolo, la Viola ha subìto in campionato un totale di ben 17 gol in sole 9 partite disputate: una media di quasi 2 gol subìti ogni sfida. Una media da retrocessione, che sottolinea perfettamente la regressione fatta dal pacchetto arretrato.
Un crollo repentino di rendimento, proprio quando la squadra era riuscita a trovare il giusto equilibrio e un certo feeling con gol in fase offensiva. I primi segnali di cedimento sono provenuti sicuramente da Hugo e Milenkovic, autori fino a gennaio di una stagione pressoché perfetta.
I motivi dietro questo “declino” inarrestabile sono difficili da scovare ed analizzare, alcune possibili spiegazioni riguardano il fatto che il difensore serbo non conosce pause dal campionato del mondo in Russia, oppure dal fatto che per entrambi si trattasse della prima stagione da titolarissimi in un top campionato: entrambe le ipotesi però, sembrano troppo fragili.
Un calo mentale più che fisico, con il reparto arretrato che ha perso la sua compattezza con il declino dei suoi singoli. Il loro periodo negativo ha infatti causato un vero e proprio effetto domino su tutto il reparto, che ha perso la solidità e fiducia nelle proprie qualità. Ciò ha portato al conseguente calo di Biraghi, e infine a quello di Pezzella, anche lui autore di prestazioni insufficienti dal suo ritorno in campo dopo l’infortunio.
Questa brutta situazione è costata il posto da titolare a Hugo, oramai sostituito quasi definitivamente da Ceccherini, una delle poche note positive del reparto arretrato nel 2019. Laurini invece, nelle poche gare disputate, ha dimostrato lacune difficilmente accantonabili, portando così Pioli a prendere decisioni quasi obbligate, con Milenkovic sempre in campo, anche in situazioni in cui il deficit di condizione e di rendimento è sembrato evidente.
Ora però è necessario trovare una soluzione, recuperare l’equilibrio di reparto tanto ammirato durante la prima parte di stagione. Alla semifinale di Coppa manca sempre meno, e le qualità offensive degli orobici sono sotto gli occhi di tutti: senza il ritorno ad alti livelli della difesa, accedere alla finale sarà praticamente impossibile.