La Lega è sempre stata in prima linea nelle battaglie per i diritti femminili. La scelta del luogo in cui disputare la Supercoppa sembra però andar contro questi ideali: il presidente di Lega prova a chiarire la questione.
I nostri avi ce lo insegnano: niente è più importante che lottare per i propri ideali. Il pensiero non sembra però condiviso dalla Lega Serie A, almeno esaminando l’ultima scelta. Stiamo ovviamente parlando della scelta da parte della Lega di far giocare la Supercoppa a Gedda, in Arabia Saudita. Per molte ore infatti, sono circolate su internet diverse documentazioni riguardo la vendita dei biglietti per la sfida. A far indignare molti, tra cui Salvini, è stata la vendita di biglietti per settori riservati ai soli uomini, in cui le donne potranno accedere solo se “accompagnate”.
Il fatto ha ovviamente scatenato numerose critiche, dai giornalisti sportivi più affermati fino alle figure politiche più influenti del nostro paese. Salvini ha dichiarato: “Non guarderò la partita, anche se sono milanista. Giocare la finale di Supercoppa in Gedda dove le donne non possono andare allo stadio se non accompagnate da un uomo è una schifezza: un futuro simile in Italia per le nostre figlie non lo voglio. È la morte del calcio, e tutto questo solo per business”. Anche la Meloni, presidentessa del partito ‘Fratelli d’Italia, accusa la Lega su Facebook: “Abbiamo venduto secoli di civiltà europea e di battaglie per i diritti delle donne ai soldi dei sauditi? La Federcalcio blocchi subito questa vergogna assoluta!”.
Tra i giornalisti sportivi più infervoriti dalla scelta della Lega non possiamo non menzionare Maurizio Pistocchi, che attraverso il suo canale Twitter ha dichiarato: “Siccome a questa gente non interessa niente altro al di fuori del denaro, diamo un segnale forte: boicottiamo la Finale di Supercoppa italiana. Basta cambiare canale per un calcio più etico”. Anche Riccardo Cucchi, ex cronista di Tutto il calcio minuto per minuto, ha esplicitato il suo rammarico per la scelta della Lega: “La Supercoppa si giocherà in Arabia Saudita, dove i biglietti saranno riservati ai soli uomini. La Supercoppa è un trofeo italiano. Inaccettabile che la Lega rimanga in silenzio!”.
Dopo tante accuse però, è arrivata la risposta di Gaetano Miccichè, Presidente della Lega di Serie A. Attraverso un comunicato stampa rilasciato su legaseriea.it ha ribadito la posizione della Lega, definendo come ‘strumentalizzazione del tema’ le accuse ricevute nelle ore precedenti. Ecco qualche estratto del comunicato: “Questo trofeo, fin dal 1993 nella sua prima edizione all’estero, è stato il biglietto da visita per esportare e promuovere il calcio italiano nel mondo. La scelta di portare il calcio in aree che differiscono per cultura e per tipologie di governo non è una decisione solo italiana, ma ha altri esempi internazionali poichè lo sport ha sempre più bisogno di platee globali per crescere. Il caso Khashoggi, avvenuto lo scorso ottobre, dunque mesi dopo la definizione dell’accordo, ha posto la scelta dell’Arabia Saudita sotto i riflettori e doverosamente la Lega Serie A si è interrogata su cosa fosse giusto fare. Il calcio fa parte del sistema culturale ed economico italiano e non può avere logiche, soprattutto nelle relazioni internazionali, diverse da quelle del Paese a cui appartiene. L’Arabia Saudita è il maggior partner commerciale italiano nell’area mediorientale grazie a decine di importanti aziende italiane che esportano e operano in loco, con nostri connazionali che lavorano in Arabia e nessuno di tali rapporti è stato interrotto. Il sistema calcio non può assurgere ad autorità sui temi di politica internazionale, né può fare scelte che non rispettino il sistema Paese. Al contrario, è un fondamentale supporto alla promozione del made in Italy e dei suoi valori. Il calcio non fa politica. Con il benestare di Fifa, Uefa e Confederazione asiatica stiamo andando a disputare una gara di calcio ufficiale in un Paese con proprie leggi sedimentate da anni, dove tradizioni locali impongono vincoli che non possono essere cambiati dal giorno alla notte. Ogni cambiamento richiede tempo, pazienza e volontà di confronto con mondi distanti. Fino allo scorso anno le donne non potevano assistere ad alcun evento sportivo, da pochi mesi hanno accesso ad ampi settori dello stadio, che hanno iniziato a frequentare con entusiasmo, e noi stiamo lavorando per far sì che nelle prossime edizioni che giocheremo in quel Paese possano accedere in tutti i posti dello stadio. E voglio precisare che le donne potranno entrare da sole alla partita senza nessun accompagnatore uomo, come scritto erroneamente da chi vuole strumentalizzare il tema: la nostra Supercoppa sarà ricordata dalla storia come la prima competizione ufficiale internazionale a cui le donne saudite potranno assistere dal vivo”.
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