Il centrocampista danese è indispensabile per il futuro gigliato: gli schemi di Pioli necessitano di un regista.
Alla chiusura del calciomercato estivo il problema principale della rosa era evidente: la mancanza di un regista dai pieni buoni da collocare davanti alla difesa. Certo, Veretout ha comunque ricoperto il ruolo in modo egregio, la qualità del centrocampista francese è indiscutibile, ma il suo arretramento ha pesato enormemente in termini realizzativi. Lo scorso anno infatti, con i suoi 8 gol complessivi, era il secondo giocatore Viola con più gol segnati, subito dopo Simeone. La necessità di modificare l’assetto tattico è evidente: la Fiorentina ha bisogno di Veretout nel suo ruolo naturale.
Ecco perché il nome di Norgaard ha preso rapidamente quota. Il centrocampista danese è infatti l’unico giocatore presente nello scacchiere di mister Pioli a rispondere all’identikit: ottimi tempi di gioco, buona qualità e ottima visione di gioco. Nel suo primo spezzone di partita, contro il Chievo, non aveva però entusiasmato i più critici. Il neoacquisto apparve infatti un po’ impacciato, forse troppo spesso ancorato allo svolgimento del ‘compitino’, senza mai rischiare invece la giocata più difficile, e allo stesso tempo più esaltante. Forse questo è uno dei motivi principali per cui il danese ex Brondby non ha disputato nemmeno un minuto in campionato fino alla gara casalinga contro l’Empoli, ben 15 giornate dopo l’esordio in maglia Viola.
Con l’Empoli, le pesanti assenze di Veretout e Edmilson avevano spinto il tecnico Viola a puntare nuovamente sul giovane danese: più che voler concedere una chance, si trattava di una vera e propria emergenza. Nel derby toscano la prestazione del talento danese è stata però più che sufficiente: buoni tempi di gioco, pochissimi errori e tanto equilibrio al reparto. È però la sfida contro il Genoa a evidenziare una crescita notevole. Anche in questo si trattava di emergenza, vista la squalifica di Gerson e l’assenza per infortunio di Benassi. Nella gara di Marassi Norgaard è tra i migliori della formazione gigliata, grazie ad ottimi cambi di gioco e ad intelligenti ripiegamenti in zona difensiva: il regista classe ’94 ha sorpreso tutti, anche i più pretenziosi.
Da evidenziare, come già detto in precedenza, anche il conseguente avanzamento nel ruolo naturale di Veretout. L’asse francese nella gara del Marassi è stato tra i più pericolosi della formazione gigliata, grazie a corsa, grinta e ottimi inserimenti: impossibile non sottolineare l’assist perfetto per il clamoroso palo di Chiesa.
Dopo Genova tutto sembra più chiaro: la Fiorentina deve puntare su Norgaard. Tra pochi giorni ci sarà la gara secca ad eliminazione diretta contro il Toro di Mazzarri, Pioli schiererà titolare il baby-talento danese?
Photo by Andrea Martini, Paolo Giuliani