Nella notte di Champions la corazzata di Massimiliano Allegri ha dimostrato che la concentrazione è una componente che nel calcio non può mai mancare, anzi è praticamente impossibile recuperarla a partita in corso. Lo Young Boys, già eliminato, disputa una partita onorevole nella bella cornice del proprio stadio che per l’occasione era sold out: la Juventus già aritmeticamente qualificata vuole assicurarsi il passaggio come prima del girone ma una serie di eventi susseguitisi nei primi 30 minuti di gioco scombina le carte in tavola. Al 17′ arriva la notizia che il Valencia è passato in vantaggio contro i Red Devils, al 23′ Cuadrado si infortuna e lascia il posto ad Alex Sandro che pochi minuti dopo non riesce a controllare una palla sciagurata di Douglas Costa, finendo col travolgere Ngameleu. Dal dischetto Hoarau non sbaglia e la Juventus finisce col ritrovarsi in svantaggio. Tanta intraprendenza ma pochissima precisione, la Juve nel corso della partita ci prova ma non riesce a concretizzare, forse sorpresa da una bramosia di riscossa che solitamente è maestra nel gestire.
A Berna finisce 2-1, con i padroni di casa che erano passati addirittura in doppio vantaggio e un Dybala apparso ispirato e sereno, forse l’unico fra i suoi a mantenere la calma. La Juventus esce sconfitta per la seconda volta nel girone ma nonostante questo KO che Allegri definisce “partite che siamo bravi a perdere” è la squadra capolista del suo gruppo e peraltro senza troppi affanni.
Diverso il discorso per la Roma: qualificata ancor prima di disputare la gara di ritorno contro il Real Madrid all’Olimpico, sembra non riuscire a risollevarsi da una situazione difficile prima di tutto dal punto di vista mentale. In una sera strana dove addirittura il Real esce dal Bernabeu con 3 gol di passivo sulle spalle, i giallorossi patiscono la maggior convinzione del Viktoria che non propone un gran calcio ma lotta per arrivare a conquistare un posto in Europa League. A fine partita i volti dei giocatori sono attoniti, così come quello di Di Francesco che ai microfoni ha rilasciato dichiarazioni piuttosto circostanziali, salvo poi lasciarsi sfuggire un commento piuttosto piccato sul mercato: “Credo nel mio lavoro ma bisogna cambiare rotta. Voglio continuare a combattere e cercare le soluzioni. Da alcuni giocatori ci si aspettano cose diverse…” E alla domanda secca se chiederà interventi sul mercato, Di Francesco ribatte: “Dobbiamo rimetterci tutti in discussione, nessuno escluso e poi solo dopo potremo parlare anche di mercato”.
No, a Roma non tira una buona aria.
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