In esclusiva a NewsFiorentina, Celeste Pin ha parlato di Firenze e di Fiorentina, tra i bei ricordi del passato e il buon auspicio per il presente e il futuro immediato.
Sport Fiorentina ha contattato telefonicamente l’ex difensore, militante per ben 9 anni nelle fila viola. Gli abbiamo proposto diversi spunti di riflessione, riguardanti determinati aspetti del mondo Fiorentina, partendo dalla situazione conflittuale tra società e tifosi fino alla sfida di domenica contro l’Udinese di Velazquez.
La soglia dei 21000 abbonati è a un passo, ma lo scontro tra la dirigenza e una parte di tifoseria continua a tenere banco. Questo clima secondo lei potrebbe influenzare negativamente i ragazzi in campo?
“Le contestazioni ci sono sempre state, Firenze è e sarà sempre una piazza calda. Siamo in una democrazia ed ognuno è libero di esporre la propria idea, trovo però sbagliato contestare durante la partita, nei novanta minuti di gioco bisogna incitare e offrire il calore del Franchi ai giocatori in campo. Trovo assurda anche questa separazione fra le parti della tifoseria. È una situazione orrenda, è necessario trovare al più presto un punto di incontro per tornare uniti e continuare insieme per il bene della squadra e della città. Questa situazione a lungo andare potrebbe danneggiare i risultati, perché chi sta in campo sente bene i fischi e anche il distacco del pubblico”.
Pochi giorni fa si è festeggiato il 92esimo anno dalla fondazione della Fiorentina, qual è il suo ricordo più bello legato ai colori viola?
“Sicuramente l’approdo a Firenze, l’opportunità di entrare a far parte di una squadra come la Fiorentina e l’onore di rappresentare questi colori per quasi un decennio. Il momento più brutto sicuramente l’addio”.
Pioli sembra aver deciso: Milenkovic giocherà da terzino. Secondo lei questa scelta peggiorerà le prestazioni del Serbo? Oppure lo renderà maggiormente completo, dotandolo appunto di duttilità?
“La scelta di Pioli migliorerà sicuramente l’intelligenza tattica di Milenkovic. Il ragazzo è molto giovane ed avere la possibilità di migliorare anche in altre situazioni di gioco lo completerà ulteriormente. Pioli ha giocato tantissimi anni in difesa, evidentemente ha trovato in Milenkovic le giuste caratteristiche per ricoprire il ruolo di terzino. Nella fase offensiva deve ovviamente crescere, sono le prime volte in cui si affaccia palla al piede sulla trequarti avversaria, ma con il gol di domenica ha dimostrato di essere già sulla buona strada. Il ragazzo ha personalità e carattere, riuscirà a sorprenderci anche in questo frangente”.
Secondo lei con quali modalità deve essere inserito Pjaca? Immediatamente dopo aver raggiunto il 100% di condizione oppure il modo graduale in stile Allegri?
“Pjaca è un giocatore che apprezzo molto, è un giocatore importante, di qualità. In un gioco molto veloce e tecnico, può sicuramente fare la differenza. Penso che il suo ritorno debba essere con i giusti tempi e con i giusti meccanismi, senza spingere troppo sui tempi di recupero. Il ragazzo viene da un brutto infortunio, meglio prevenire eventuali ricadute. Fino al recupero totale, meglio non rischiare, e far giocare chi magari ha meno qualità ma più condizione fisica”.
Qual è il giocatore viola in cui si rispecchia maggiormente?
“Prima i ruoli difensivi erano completamente diversi, adesso si gioca in linea, prima la coppia di centrali era formata da stopper e libero. È cambiato il modo di vedere e di giocare il calcio. Sicuramente però Pezzella è quello che si avvicina maggiormente alle mie caratteristiche, apprezzo il suo modo di giocare. È uno dei pochi giocatori in Italia a giocare sull’anticipo, poi ha il carisma da vero capitano, in grado di incoraggiare la squadra”.
Veretout, al suo ritorno dalla squalifica, dovrebbe ricoprire il ruolo di regista basso. Secondo lei, il francese ha le caratteristiche giuste per tale posizione di gioco?
“Pioli dovrà fare di necessità virtù, la Fiorentina in questo momento non ha il regista dopo l’addio di Badelj. Il mister conosce bene Veretout e la sua intelligenza, credo che l’ottimo bagaglio sia tecnico che tattico del ragazzo gli permetterà di ricoprire anche questo ruolo per lui insolito. Pioli è un maestro a capire le caratteristiche dei giocatori, solo il campo esprimerà il reale verdetto”.
Oltre ai soliti Chiesa e Simeone, chi secondo lei, potrebbe quest’anno completare il suo processo di crescita e fare quindi il definitivo salto di qualità?
“Ci sono tanti nomi plausibili, la squadra è giovane e piena di talento. Io spero vivamente tutti, ciò significherebbe il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati dall’inizio della stagione”.
Questa domenica la squadra viola affronterà l’Udinese. Tra le file dei friulani spicca certamente De Paul, accostato per tutta l’estate a Firenze, è lui il giocatore da tenere maggiormente sott’occhio? Si può parlare di rimpianto estivo, visto anche l’ottimo inizio?
“De Paul è un ottimo giocatore, dotato di enormi qualità, avrebbe sicuramente fatto comodo nell’arco di una stagione, anche se molto probabilmente non sarebbe arrivato Pjaca. Nell’Udinese spicca chiaramente il suo nome, ma non è un giocatore a fare a differenza, i friulani hanno un buon collettivo ed è merito del gruppo questa buonissima partenza. Velazquez ha buone idee, sta facendo sicuramente un buon lavoro, sarà sicuramente un avversario ostico”.