Un duello all’ultima curva tra due grandi talenti e due grandi moto. Marquez, Doviziso, Honda, Ducati. Alla fine lo spagnolo sale sul gradino più alto del podio e mette 72 punti di distanza proprio dal Dovi, suo diretto inseguitore anche in classifica generale.
Il grande protagonista del pomeriggio di sabato, Jorge Lorenzo, parte in pole ma cade clamorosamente alla prima staccata procurandosi una lussazione e una microfrattura al dito del piede, lasciando il palcoscenico al compagno di scuderia e al connazionale che ritrovatisi “orfani” del rivale più competitivo mettono in scena uno spettacolo di splendido motociclismo: il Cannibale spagnolo conferma non solo tutto il suo talento ma anche di non essere un tipo che si accontenta.
A dispetto delle dichiarazioni della vigilia quando lasciava intendere che avrebbe potuto anche accontentarsi di un buon piazzamento, Marquez rischia tutto in gara, pur di non lasciare alcun vantaggio a Dovizioso decide di andare contro il parere dei suoi meccanici e montare una gomma morbida al posteriore. E l’atteggiamento aggressivo è quello di sempre. Ad essere furente questa volta è Lorenzo che pretende addirittura scuse ufficiali, ritenendolo responsabile della sua caduta: “Se Marquez non viene a scusarsi e continua a guidare in modo così pericoloso dovrò regolarmi di conseguenza”. Niente male come anteprima di una futura convivenza in Honda la prossima stagione. La dinamica dell’incidente è comunque da chiarire: la partenza di Marquez come di consueto è fortissima e difatti è proprio lui ad allargare la traiettoria alla prima curva costringendo Lorenzo all’errore. Torna sul podio finalmente Andrea Iannone che con il compagno di squadra Alex Rins piazzatosi 4°, regala alla Suzuki una domenica piena di soddisfazione.
Il cerchio di Aragon si chiude con l’ennesima delusione in casa Yamaha: gara anonima sia per Vinales, che chiude decimo, che per Rossi 8° e apparso piuttosto sconsolato a fine corsa.
Photo by @AndreaMartini