Franco Smith fa fatica a commentare la pesante sconfitta rimediata dall’Italrugby nel Sei Nazioni contro il Galles. Ad un certo punto, in conferenza stampa, si ferma in preda alla commozione. “Sono una persona di cuore, do tutto ogni volta, sono umano – spiega il ct azzurro senza trattenere qualche lacrima – Facciamo tanti sacrifici e stiamo lavorando molto duro. Mi spiace per i ragazzi, ci mettono sempre cuore e sudore, e vengono
sempre criticati. Nello staff tecnico ci sono uomini come De Carli e Troncon, anche loro hanno fatto questo tipo di percorso, che non e’ una novita’ per l’Italia. Il mio impegno non cambia, sono pronto e carico per affrontare la prossima gara nel miglior modo possibile”. Il ko con i ‘Dragoni’, pero’, sara’ difficile da digerire, anche se gia’ incombe il match con la Scozia. “Siamo tutti delusi, non posso nasconderlo – prosegue il 48enne coach
sudafricano – E’ difficile dire se oggi e’ stata la nostra peggiore performance, di certo le aspettative attorno alla squadra erano cresciute. Abbiamo finito lottando e placcando, in certi periodi della partita questi ragazzi, che lavorano per rendervi orgogliosi, hanno giocato molto bene. Anche dentro il nostro percorso di crescita questa sconfitta pesa: c’e’ tanto lavoro duro da fare, fisicamente siamo migliorati e con il Galles abbiamo pagato a caro prezzo i due cartellini gialli, subendo cinque mete in 14”. Al pronti e via, e’ sembrato che l’Italia abbia sbagliato
l’approccio: “Non e’ una questione di poca concentrazione, l’errore viene perche’ i ragazzi vogliono fare troppo ed essere precisi. Un atleta puo’ sbagliare cosi’ come si puo’ saltare un semaforo, ma non c’era nemmeno uno che oggi volesse commettere un errore. Purtroppo non siamo ancora al livello che volevamo essere”. Nonostante tutto, Smith prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: “La mischia e’ andata bene, anche se non riusciamo a
segnare con la maul. A meta’ tempo ai ragazzi ho detto che dovevamo lavorare collettivamente, non individualmente: anche sul Galles, qualche mese fa, c’era qualche dubbio sulle loro prestazioni, ma sono stati uniti e hanno continuato a lavorare. Se oggi vediamo solo il punteggio allora sono distrutto e frustrato, pero’ ricordiamo che a noi mancano ancora anni di esperienza e alcuni giocatori hanno gia’ fatto una grande crescita. Non posso dare soluzioni adesso, l’Italia deve fare il suo percorso”. “Come si riparte? Il gruppo ha un’integrita’ importante e sta ai giocatori piu’ esperti farlo sentire ancora piu’ unito – le parole di capitan Luca Bigi – Non e’ nascondersi dietro un’ovvieta’: ci ritroveremo come gruppo ancora una volta per riguardare questa partita e preparare una settimana di Sei Nazioni per avere un’altra opportunita’. La squadra ha osato molto, cercando di imporre il proprio gioco, ed ha preso dei rischi, perdendo anche palloni importanti. In attacco pero’ abbiamo creato senza concretizzare, come successo in altre occasioni. Non siamo stati consistenti in tutti gli 80 minuti – conclude il 29enne tallonatore delle Zebre – e squadre come il Galles riescono a punire la mancanza di concentrazione. Pero’ non siamo stati spenti”.
(Ufficio Stampa FIR)