L’Italia riparte da Edimburgo, con la voglia di riscattare la sconfitta di marzo. Per molti Azzurri impegnati in campo, la sfida con la Scozia rappresenta una grande occasione per conquistare un posto fra i 33 che disputeranno la Rugby World Cup in Francia. Coach Crowley è stato chiaro: vuole vedere tutti i ragazzi all’opera per poi decidere, ma quella che schiera contro la Scozia è tutt’altro che una formazione “B”, e anzi, rende merito alla sempre più crescente profondità italiana.
Due esordienti e tanti test
Sarà la prima in azzurro per Martin Page-Relo e Lorenzo Pani. Per il mediano di mischia italo-francese è un’occasione importante per emergere nella nutrita concorrenza per il ruolo di “9”, mentre l’estremo delle Zebre ha l’importante compito di non far rimpiangere l’infortunato Padovani. Pani può rappresentare un’opzione importante sia nel gioco aereo, sia per la sua capacità di battere spesso l’avversario diretto, e il triangolo allargato che forma insieme a Ioane e Bruno può essere una delle armi più pericolose dell’Italia.
Davanti, Crowley schiera dall’inizio due piloni che al Sei Nazioni si sono rivelati ottime risorse a partita in corso: Federico Zani e Pietro Ceccarelli, mentre Hame Faiva torna in Azzurro dopo un anno di assenza. In seconda linea due ritorni importanti che aumentano la concorrenza nel ruolo: l’esperto Sisi e il giovane Zambonin, da testare soprattutto come possibile alternativa a Ruzza in rimessa laterale.
Proprio Ruzza, schierato in terza linea, sarà il capitano di giornata. Accanto a lui ci saranno Manuel Zuliani, che avrà finalmente l’occasione da titolare che gli era sfuggita proprio contro la Scozia al Sei Nazioni causa febbre, e il rientrante Toa Halafihi. Una terza di spessore anche in mancanza di 3 punti fermi come Lamaro, Negri e Lorenzo Cannone, a dimostrazione di come nel ruolo ci siano tantissimi giocatori di alto livello. Test importante anche per la coppia di centri Morisi-Menoncello, che dovrà dimostrare soprattutto grande solidità difensiva in assenza dell’inossidabile Brex.
I duelli
Anche nella Scozia ci sono tanti giocatori che devono dimostrare al tecnico di meritare un biglietto per la Francia. Dall’esordiente centro McDowall all’apertura Ben Healy, che deve giocarsi con Kinghorn il posto da vice-Russell. Le terze linee azzurre dovranno essere brave a mettere sabbia negli ingranaggi di un reparto trequarti più sperimentale del solito (e soprattutto senza la coppia perfetta Huw Jones-Tuipulotu), e se Healy dovesse andare in crisi tutto il gioco della Scozia ne risentirebbe. Crowley invece ha affidato la maglia numero 10 a uno dei suoi punti fermi, Allan, e se dovesse trovare subito l’intesa con Page-Relo potrebbe dare alla manovra italiana la stessa fluidità vista al Sei Nazioni.
Sarà una bella sfida anche davanti, con il giovane Murphy Walker che dovrà vedersela con l’esperto Zani, mentre dall’altra parte quella tra Sutherland e Ceccarelli sarà una battaglia tra giocatori di grande esperienza internazionale. Importante banco di prova anche in rimessa laterale, con la presenza in contemporanea di Zambonin e Ruzza che aumenta notevolmente il numero di opzioni a disposizione degli Azzurri.
La Scozia del dopo Hogg
Gregor Townsend ha dovuto cambiare le carte in tavola a raduno in corso, una volta preso atto della decisione di Stuart Hogg di anticipare il ritiro e non disputare la Coppa del Mondo. Proprio a marzo, con Hogg indisponibile, il tecnico scozzese aveva lanciato nel ruolo di estremo Ollie Smith: mossa che si rivelò azzeccata e che viene nuovamente riproposta. Occasioni importanti anche per le due ali, Graham e Steyn: tenendo conto che uno dei due posti è già appannaggio dell’insostituibile Van der Merwe, entrambi dovranno dimostrare di meritare una maglia da titolare al Mondiale.
Le panchine
Per quanto riguarda le panchine, entrambi gli allenatori hanno operato un mix tra giocatori da testare (Sebastian, Bayliss, Dobie e l’esordiente Henderson per la Scozia, Alongi, Manfredi e Da Re per l’Italia) e titolari tenuti a riposo per essere utilizzati come impact player. Da una parte Townsend si tiene stretto i vari McInally, Bhatti e Kinghorn, dall’altra Crowley si affiderà a titolarissimi come Fischetti e Lorenzo Cannone.
Le formazioni di Scozia-Italia
Scozia: 15. Ollie Smith, 14. Darcy Graham, 13. Chris Harris, 12. Stafford McDowall, 11. Kyle Steyn, 10. Ben Healy, 9. Ali Price, 8. Matt Fagerson, 7. Rory Darge ©, 6. Luke Crosbie, 5. Scott Cummings, 4. Sam Skinner, 3. Murphy Walker, 2. George Turner, 1. Rory Sutherland
A disposizione: 16. Stuart McInally, 17. Jamie Bhatti, 18. Javan Sebastian, 19. Cameron Henderson, 20. Josh Bayliss, 21. Jamie Dobie, 22. Blair Kinghorn, 23. Cameron Redpath
Italia: 15 Lorenzo Pani, 14 Pierre Bruno, 13 Tommaso Menoncello, 12 Luca Morisi, 11 Montanna Ioane, 10 Tommaso Allan, 9 Martin Page-Relo, 8 Toa Halafihi, 7 Manuel Zuliani, 6 Federico Ruzza ©, 5 Andrea Zambonin, 4 David Sisi, 3 Pietro Ceccarelli, 2 Epalahame Faiva, 1 Federico Zani
A disposizione: 16 Marco Manfredi, 17 Danilo Fischetti, 18 Filippo Alongi, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Lorenzo Cannone, 21 Alessandro Garbisi, 22 Giacomo Da Re, 23 Federico Mori
(Ufficio Stampa FIR)