Una vittoria fondamentale, che va oltre al passaggio del turno in Coppa Italia. Una vittoria importante soprattutto a livello mentale e psicologico, per una squadra che sembrava aver ormai perso la fiducia nei propri mezzi. Una squadra additata, con troppa superficialità, di essere non all’altezza: la verità è però un’altra.
D’accordo, la rosa a disposizione di mister Iachini non è da primissimi posti, ma nemmeno da zona retrocessione. Gli errori commessi durante il mercato estivo sono ancora evidenti, l’errore sarebbe infatti quello di farsi abbagliare dall’ottima prestazione offerta: ma questa vittoria evidenzia molti fattori positivi, che non devono assolutamente passare in second’ordine, come ad esempio l’ottimo margine di miglioramento collettivo e la presenza di individualità di primissimo livello.
La squadra ieri ha funzionato alla perfezione, anche perché brava a seguire fedelmente le direttive del mister. Se il modulo tattico è rimasto lo stesso dell’era Montella, la Viola è cresciuta rapidamente sotto l’aspetto mentale: una squadra unita, compatta, e soprattutto combattiva. Elementi, quelli appena elencati, che non si vedevano ormai da tempo all’ombra del Franchi: merito di Iachini, che ha saputo dare ai suoi uomini il giusto incipit ai suoi uomini, permettendo così alla squadra di superare quelle difficoltà mentali apparse evidenti nella gestione precedente.
La vittoria di ieri però, oltre che dalla grinta finalmente ritrovata, pone le sue basi su tre giocatori, e sull’importanza tattica dei loro rispettivi ruoli all’interno del 3-5-2. Tre giocatori che probabilmente non risultano come migliori in campo (Castrovilli è infatti stato di gran lunga il migliore), ma che hanno appunto dimostrato quanto la loro forma sia incisiva (e determinante) per l’utilizzo efficiente di tale piano tattico.
Il 3-5-2 è infatti un modulo che dà predominanza (in termini di efficacia del modulo stesso) a tre ruoli specifici: il regista e gli esterni di centrocampo.
I due esterni, avendo compiti precisi in entrambe le fasi di gioco, risultano infatti essenziali per la buona riuscita della sistemazione tattica. Una loro giornata negativa infatti, pregiudica l’intero lavoro della squadra: sia in fase offensiva, dove senza le loro sovrapposizioni la squadra risulta troppo prevedibile (dato che in tal caso avrebbe a disposizione solo la via centrale per far male all’avversario), sia in fase difensiva col compito di dover chiudere i cross e i rispettivi tagli in area dei laterali. Non a caso, i due gol nascono (e si concludono) con due giocate di Lirola e Dalbert. In un 3-5-2 il contributo degli esterni è ancora più evidenziato, e la loro forma risulta la più determinante per quanto concerne la valutazione complessiva della squadra: a evidenza di ciò, la migliore prestazione in combo dei due esterni ha portato ad una delle migliori prestazioni dell’intero collettivo.
Infine il regista: Pulgar, tornato finalmente ad ottimi livelli. Una squadra, non solo col 3-5-2, non può prescindere da un giocatore in grado di dettare i termini della manovra. Dopo tanto appannamento, Pulgar ha ritrovato finalmente il giusto equilibrio in mediaa, regalando una grandissima prestazione impreziosita dal meraviglioso assist per Lirola: che la sfida contro l’Atalanta rappresenti un nuovo inizio per il cileno?