D’accordo, affibbiare tutte le colpe della tremenda disfatta a Montella risulta eccessivamente semplice. Impossibile però, dopo queste due tremende sconfitte, non evidenziare i suoi evidenti errori: sarebbe soltanto una non accettazione della realtà dei fatti.

Montella non è forse il più grande responsabile, visto anche l’errato calciomercato estivo, ma ha sicuramente molte colpe in questa orribile situazione attuale. Le attenuanti a suo favore, assolutamente da tenere in conto, sono tante: la rosa è inesperta ad ottimi livelli, è estremamente giovane e sicuramente non è completa. Questi fattori sono evidenti, ma fermarsi a questi punti appena elencati sarebbe una tremenda semplificazione dei fatti.

Partiamo da un presupposto enormemente banale: ieri, nonostante le grandi assenze, la Fiorentina ha giocato contro il Verona, un avversario comunque di media-bassa classifica, e calciare verso lo specchio della porta avversaria solo una volta nell’arco della sfida è semplicemente inammissibile.

Oltre a questo, per l’ennesima volta, la Fiorentina ha dimostrato di non avere una vera identità di gioco. Il tempo a disposizione di Montella per creare una fisionomia di gioco è ormai ampiamente scaduto: siamo a fine novembre, con un terzo del campionato già concluso. Azioni confusionarie, mai ragionate dal basso, basate esclusivamente sull’intraprendenza dei singoli: se non è colpa del mister, a chi vanno attribuite tali colpe?

Ieri, come da ormai diverse sfide, Montella ha sbagliato tutto, sia nelle scelte degli uomini che nelle scelte tattiche ad inizio e nel corso della sfida. Partiamo dagli errori tattici: contro l’attualmente seconda miglior difesa del campionato, disporre la squadra con una vera difesa a cinque e con soli due attaccanti non può che essere un suicidio annunciato. La Viola, per l’ennesima volta, è risultata nuovamente prevedibile. La squadra era estremamente lunga, anche e soprattutto per la scelta degli uomini in mediana e del modulo iniziale: la distanza fra centrocampo ed attacco era enorme.

Con una difesa estremamente rocciosa come quella veronese, disporre solo due uomini in fase offensiva (con solo qualche accenno timido di Benassi in inserimento), è semplicemente un errore da principiante: per il pacchetto arretrato di mister Juric, raddoppiare Ribery e Vlahovic è risultato estremamente facile.

Anche le scelte degli uomini sono state completamente errate. Cristoforo, nonostante non sia stato il peggiore della mediana, è la perfetta rappresentazione delle idee confusionarie di Montella: con un centrocampo già estremamente lento nel fraseggio per la presenza di Benassi e Badelj, aggiungere anche Cristoforo, incredibilmente ancor più macchinoso di Badelj, ha reso il centrocampo Viola ulteriormente più lento. Juric, dal canto suo, grazie alla dinamicità di Pessina e Amrabat, oltre che all’estro di Verre, ha completamente annientato la mediana gigliata.

La domanda più logica è la seguente: perché non inserire Zurkowski, almeno giovane e pronto a donare un po’ di dinamicità alla manovra? Un tentativo valido poteva essere anche quello di inserire Boateng nel ruolo di mezz’ala, in modo da costruire un forte collegamento fra i due reparti. La scelta di Cristoforo ha invece portato ad un centrocampo completamente nullo in entrambe le fasi di gioco, con un vero e proprio deserto fra centrocampo e attacco: la squadra risultava infatti estremamente lunga, e quando Ribery e Vlahovic ricevevano palla non vi era nessun compagno pronto a ricevere lo scarico.

Infine, i cambi: inspiegabile infatti l’inserimento di Lirola, e soprattutto, perché attendere fino al 76’ per far entrare un uomo offensivo con la squadra in svantaggio ed in enorme difficoltà?