Ieri l’attaccante brasiliano ha trovato finalmente il suo debutto con la maglia gigliata, a due mesi esatti dal suo arrivo a Firenze. Sì, dopo ben due mesi dall’ufficializzazione del suo acquisto Pedro ha giocato i suoi primi minuti con la maglia Viola: un piccolo spiraglio di luce dopo un vero e proprio purgatorio.
Montella, senza indugi e sin dai primissimi giorni dopo l’arrivo del brasiliano, aveva evidenziato con chiarezza la condizione fisica non ottimale del brasiliano, e il fatto che, provenendo da un altro campionato e da un altro continente, avrebbe necessariamente avuto bisogno di un periodo di ambientamento.
Situazioni classiche, quasi ovvie, di cui nessuno dubitava: conoscendo Montella infatti, nessuno poteva aspettarsi un debutto immediato del brasiliano. I tempi però, inspiegabilmente, si sono prolungati enormemente, facendo sollevare più di qualche dubbio attorno al giocatore. Dubbi ovviamente esaltati e rafforzati dalle preoccupazioni che la cronaca degli infortuni, già in estate, destava. Quel crociato saltato lo scorso anno insomma, nonostante le ottime prestazioni dal suo ritorno in campo, non ha mai smesso di “ombreggiare” dietro le spalle del nuovo numero 9 Viola.
Ieri però, inaspettatamente, è arrivato finalmente il debutto, anche se per soli 9’: pochissimo, ma già qualcosa per sciogliere i sempre più forti e concreti dubbi sulla sua tenuta fisica. Pedro c’è, non ha attualmente problema fisici (il problema alla coscia è ormai ampiamente rientrato), ma non ha ancora raggiunto la miglior condizione fisica, e come per tutti i brasiliani, il tempo d’ambientamento è difficilmente prevedibile: intanto però, possiamo tirare un piccolo sospiro di sollievo.
Ora però, dopo aver intrapreso la giusta strada, per raggiungere il traguardo serve ancor più grinta e determinazione: l’obiettivo è infatti il debutto dal 1’ al rientro dalla sosta nazionali, contro l’Hellas di Juric. Sarà una vera rincorsa contro il tempo, che vedrà molto probabilmente la Viola perdente: più plausibile invece contro il Lecce in casa, il 30 novembre.
Un’accelerazione voluta anche da Montella, fino ad ora estremamente propenso a dare tutto il tempo necessario al giocatore per arrivare nel migliore dei modi al debutto: dopo le ultime prestazioni della squadra però, soprattutto del pacchetto offensivo, la necessità del centravanti risulta sempre più evidente.
Inutile nascondersi: l’inizio dal 1’ di Boateng è stata, senza ombra di dubbio, una vera e propria bocciatura di Montella verso Vlahovic, dopo soprattutto l’opaca prestazione del ghanese nella sfida precedente. Il mister Viola non pone quindi eccessiva fiducia nel giovane centravanti, e con un Boateng sempre più avulso dal gioco Viola, Pedro diventa estremamente essenziale.
Pedro che è essenziale perché, ricordiamolo, è il giocatore attualmente più pagato nell’era Commisso, un investimento importante, che la Fiorentina non può assolutamente permettersi di perdere. Un investimento determinante appunto, in un ruolo cruciale, dove la Viola ha avuto grandissimi campioni, ma anche enormi delusioni.