Dalbert Henrique Chagas Estevao, noto semplicemente come Dalbert, è arrivato a Firenze fra lo stupore e la marcata diffidenza del pubblico gigliato. Nella sua prima avventura nel bel paese infatti, con la maglia dell’Inter, ha deluso pesantemente le aspettative del tifo nerazzurro. Nei due anni coi nerazzurri ha commesso molti errori, spesso anche grossolani, ed ha esplicitato una mentalità calcistica che spesso lasciava presagire un’incompatibilità evidente col calcio italiano.
Il passaggio da Nizza a Milano non è affatto semplice. Il calcio francese è infatti estremamente diverso rispetto a quello italiano: molto più aperto, con le squadre anche meno blasonate sempre pronte a giocare a viso aperto, pur andando incontro ad eventuali e plausibili “imbarcate”. È chiaro, la tattica difensiva in Ligue 1 ricopre un ruolo estremamente meno importante rispetto al calcio nostrano. Da qui partono le difficoltà di Dalbert in nerazzurro: Spalletti opta sempre per una difesa a 4, e affida al brasiliano compiti prettamente e – quasi – unicamente difensivi, che ostruiscono l’emergere delle qualità migliori del brasiliano.
Con i compiti impostigli da Spalletti, e con un nuovo modo di vedere il calcio ancora da studiare e da capire al meglio, Dalbert si rende protagonista di errori spesso goffi, che gli fanno perdere la fiducia nei propri mezzi tecnici e che fanno storcere il naso al pubblico nerazzurro: un pubblico poco comprensivo, sempre contrario a concedere una seconda chance. Le due stagioni in nerazzurro si concludono con 24 presenze in Serie A, ma soprattutto con la paura di essere nuovamente di fronte ad un nuovo talento “bruciato” dai tatticismi e dallo spiccato difensivismo del calcio italiano.
L’arrivo a Firenze, però, può essere la svolta per Dalbert. Montella, dopo aver studiato i suoi due anni all’Inter, conosce bene quali sono le qualità e i difetti del brasiliano, e sa che per farlo rendere al meglio vi è un’unica soluzione: la difesa a tre.
La Fiorentina infatti, non può assolutamente permettersi il “lusso” di far giocare due terzini dalle spiccate doti offensive come Lirola e appunto Dalbert in una difesa a quattro: la squadra risulterebbe fin troppo sbilanciata, vista anche la difficoltà del centrocampo nello svolgimento della funzione di “scudo” in aiuto alla difesa. Ecco perché, se Montella dovesse optare nuovamente per il 4-3-3, sarebbe Caceres il principale indiziato per ricoprire il ruolo di terzino sinistro: un giocatore dall’infinità esperienza, in grado di ricoprire qualsiasi ruolo nel reparto arretrato, e soprattutto in grado di donare maggior equilibrio alla difesa.
Se invece l’aeroplanino opterà per la conferma della difesa a tre, Dalbert può diventare realmente indispensabile: nel ruolo di esterno di centrocampo il giocatore brasiliano è infatti perfettamente a suo agio, perché tale ruolo gli permette di svolgere entrambe le fasi di gioco, senza “ingabbiarlo” nella sola fase difensiva. Una doppia fase (difensiva e offensiva) che lui sa svolgere al meglio, proprio perché nato come terzino, ma allo stesso tempo dotato di tempi e caratteristiche tecnico-tattiche da vero esterno.
Un giocatore da non bruciare assolutamente, che può fare estremamente comodo alla causa Viola. In questa fase dovrà principalmente riacquisire la fiducia nei propri mezzi, persa dopo le due disastrose stagioni in nerazzurro: dopodiché, nel nuovo ruolo affidatogli da Montella, potrà finalmente mostrare a tutta Italia il motivo per cui l’Inter ha speso più di 20 milioni per acquistarlo. È solo una questione di tempo…
Photo by Andrea Martini, Paolo Giuliani.