Un passaggio filtrante in profondità, Cuadrado che sbava un intervento in scivolata non propriamente nelle sue corde, la palla che prende un rimbalzo impazzito che innesca la rete dello 0-2 bianconero. In pochi minuti al termine della prima frazione la Fiorentina sprofonda all’inferno. Peccato dover praticamente buttare una partita che la Fiorentina aveva fino a quel momento interpretato bene, giocando con ordine, magari aspettando un po’ troppo ma affrontare questa Juventus non è certo una passeggiata…
E’ quello che pensi mentre ti guardi i piedi, mentre ti rammarichi per quel doppio svantaggio impossibile da recuperare. E poi lo vedi. Vedi un ragazzo di 19 anni replicare l’esultanza con cui pochi minuti prima anche il compagno di squadra aveva festeggiato la rete dello 0-1. Lo sfottò preparato a tavolino prima della partita, la burla per far sorridere i propri tifosi: andare al Franchi e battere la Fiorentina ci sta, ma farlo festeggiando con l’esultanza di Gabriel Omar Batistuta trasforma la vittoria in un’umiliazione.
Ecco, quello è l’istante in cui si decide Fiorentina – Juventus del 20 Ottobre 2013. La Fiorentina di Vincenzo Montella in questi ultimi 6 mesi ha visto talmente tante avversarie festeggiare sul proprio terreno da perdere il conto. Adesso vincere contro la Juventus è un’irreale speranza. Un’ impresa che tutti sognano ma che quest’anno più che mai è necessaria. Non deve esistere il “sarebbe bello, ma…”: non puoi perdere una sfilza infinita di partite, rischiare addirittura la retrocessione e accontentarti della speranza. Il calendario è difficile, la squadra è rifondata, ma sono eventualità che nello sport e nella vita professionale di ognuno di noi possono capitare. Il modo in cui si affrontano e si risolvono fa la differenza.
Ogni fiorentino ha un suo Fiorentina – Juventus, come se questa partita rappresentasse una sorta di film.
Sicuramente è un modo di sentirsi che inizia a scuoterti dal giovedì. Ci ricordiamo tutto dei “nostri” Fiorentina – Juventus, ma non solo quello che è accaduto in campo. Ricordiamo con chi eravamo, cosa abbiamo fatto prima di affrontare quei 90 minuti, cosa non abbiamo mangiato a pranzo (prima di Fiorentina – Juventus non si ha mai fame).
Ogni fiorentino in realtà ha due “Fiorentina – Juventus”: uno è quello che hai scelto perchè ti ricorda chi sei. Perché tifi per la Fiorentina. L’altro ti ricorda invece perché non hai scelto di stare dall’altra parte. L’altro è quel giorno in cui hai sofferto talmente tanto da capire che quello non era più un dispiacere soltanto sportivo. Da una parte la corsa impazzita di Rossi, dall’altra la sera di Avellino.
La galoppata magica in quel contropiede di Salah verso la porta, Soriano Aladren che convalida il goal di Pierluigi Casiraghi. La mitraglia di Osvaldo sotto il settore ospiti, la tripletta di Del Piero. Sarebbe impossibile scegliere una sfida e raccontarla come “il precedente”, perché anche facendolo, dovrebbe essere un articolo che contiene a sua volta le migliaia di storie di chi ha vissuto quella partita.
L’augurio è che i giocatori della Fiorentina mettano in campo tutto ciò che serve perché questa partita entri nei ricordi belli di più tifosi viola possibile. Montella di ricordi speciali legati a questa avversaria ne sa qualcosa: alzi la mano chi il 20 Ottobre 2013 era al Franchi e ricorda esattamente quell’istante di vuoto pneumatico mentale coinciso con lo stop e il tiro di Joaquin.