La Fiorentina soffre terribilmente ma, dopo più di 65’ di svantaggio, passa il turno grazie al talento della coppia-gol “millenials”: Montiel-Vlahovic.
Una vittoria che evidenzia però più fattori negativi rispetto a quelli positivi: il passaggio del turno era difatti obbligatorio, e tale sofferenza non può che destare dubbi e perplessità. La Fiorentina ha ancora bisogno di qualcosa, almeno due/tre acquisti tra centrocampo e attacco.
Il principale fattore negativo è però rappresentato dalle scelte di Montella.
L’allenatore crede infatti in Boateng “falso nueve”: un’ipotesi intrigante, ma non realizzabile concretamente. L’ex Milan ha svolto una partita nel complesso sufficiente, con buone sponde e qualche iniziativa interessante: ma è evidente che, essendo di natura una mezz’ala, non ha i tempi per svolgere il ruolo di centravanti.
Il problema non è stata però la scelta di Boateng, ma bensì il ritardo nel cambiare a partita in corso: le difficoltà in attacco erano evidenti, perché inserire Vlahovic solo al 74’?
Come affermò Massimiliano Allegri in una celebre intervista: “il calcio è una cosa semplice”. In ogni squadra serve un centravanti, il “falso nueve” ha funzionato solo in Catalogna, ma col giocatore più forte di tutti i tempi a interpretare tale ruolo. In molti hanno tentato di replicare l’ideologia calcistica e tattica di Guardiola, ma quanti hanno ottenuto risultati realmente validi?
Fondamentale sarà non commettere l’errore di Pioli dello scorso anno, con l’ex allenatore Viola convinto di poter dare un gioco alla squadra anche senza un regista: fu l’errore che segnò definitivamente la stagione Viola.
Inventare, creare, sognare: Montella non deve assolutamente perdere la volontà di creare un calcio “nuovo”, innovativo.
I tentativi, come ovvio che sia, hanno insiti la possibilità di fallimento: l’importante è capirlo però in tempo, e essere in grado di trovare la soluzione più immediata ed efficace.