Uno sport di grande fatica non soltanto fisica ma anche mentale. In questa edizione numero 102 del Giro d’Italia il ciclismo si conferma essere una disciplina che richiede freddezza e capacità di duellare fino alla fine anche sotto l’aspetto tattico e psicologico. Calma apparente e tutto che può ancora accadere. Un piccolo particolare: mancano appena tre tappe alla fine.
I 151 km di ieri che andavano da Treviso a San Martino di Castrozza offrivano di fatto a Roglic e Nibali una prima nitida occasione per portare la classifica generale a subire il primo determinante tremolio… 3 GPM e la possibilità reale di testare la propria condizione atletica proprio sulle pendenze di San Martino. La fuga buona parte praticamente fin dlle prime battute e vede trai tuoi protagonisti Francois Bidard (AG2R La Mondiale), Andrea Vendrame(Androni Giocattoli-Sidermec), Manuele Boaro (Astana), Manuel Senni (Bardiani-CSF), Amaro Antunes (CCC), Pieter Serry (Deceuninck-Quick Step), Olivier Le Gac(Groupama-FDJ), Esteban Chaves (Mitchelton-Scott), Marco Canola, Ivan Santaromita (Nippo-Vini Fantini-Faizanè) e Marco Marcato (UAE Team Emirates) e Giovanni Carboni.
La corsa vera e propria si accende negli ultimi 13 km che precedono il GPM di seconda categoria di San Martino di Castrozza (pendenza media del 5,6% e massima del 10%): nel gruppo di testa iniziano ad evidenziarsi le prime gerarchie, con lo strappo di Canola, inseguito e poi recuperare da Serry, Vendrame, Bidard e Chaves, sicuramente il più reattivo quando le pendenze si fanno dure. Ed è proprio il colombiano che con il suo ritmo incessante, quando le pendenze si fanno dure, riesce a fare il vuoto tra scatti e migliorare addirittura quando fato il giorno rima ad Anterselva.
Per Vincenzo Nibali sarà quindi oggi il giorno della verità: le Dolomiti attendono silenti e maestose la corsa rosa, aspettano come migliaia i tifosi il coraggio e la voglia dei corridori che proprio in queste battute finali di Giro, meritano di vedere tutto lo spettacolo che una corsa come questa sempre ha garantito. Il siciliano ai microfoni di Gazzetta dichiara la sua soddisfazione e soprattutto la motivazione a fare il tutto per tutto nella prossima tappa, quella che va da Feltre a Monte Avena, 194 km dove difficoltà di ogni tipo sono disseminati praticamente ovunque. Mangiare per non essere mangiati. Dare tutto per quella maglia. I tempi sono maturi: forza Vincenzo!
ORDINE DI ARRIVO
1) Esteban Chaves (MTS) in 4h01’31”
2) Andrea Vendrame (ANS) +10”
3) Amaro Antunes (CCC) +12”
4) Giovanni Carboni (BRD) +24”
5) Pieter Serry (DQT) +32”
6) Francois Bidard (ALM) +35”
7) Marco Canola (NIP) +1’02”
8) Manuele Boaro (AST) +1’37’‘
9) Manuel Senni (BRD) +1’53”
10) Olivier Le Gac (GFC) +2’33”
CLASSIFICA GENERALE
1 CARAPAZ Richard MOVISTAR TEAM 83h 52’ 22” 0’ 00”
2 NIBALI Vincenzo BAHRAIN – MERIDA 83h 54’ 16” 01’ 54”
3 ROGLIC Primoz TEAM JUMBO – VISMA 83h 54’ 38” 02’ 16”
4 LANDA MEANA Mikel MOVISTAR TEAM 83h 55’ 25” 03’ 03”
5 MOLLEMA Bauke TREK – SEGAFREDO 83h 57’ 29” 05’ 07”
6 LOPEZ Miguel Angel ASTANA PRO TEAM 83h 57’ 55” 05’ 33”
7 MAJKA Rafal BORA – HANSGROHE 83h 59’ 10” 06’ 48”
8 YATES Simon Philip MITCHELTON – SCOTT 83h 59’ 39” 07’ 17”
9 SIVAKOV Pavel TEAM INEOS 84h 0’ 49” 08’ 27”
10 FORMOLO Davide BORA – HANSGROHE 84h 02’ 28” 10’ 06”