Analizzare i motivi che il 5 Novembre scorso portarono all’esonero di Aureliano Andreazzoli significa fondamentalmente prendere atto della crisi di risultati che con il passare delle settimane iniziava a preoccupare e non poco il Club toscano. Spesso esaltati dai media per le ottime prestazioni che però non erano supportati da punti, una condizione che per altro sembrava non avere soluzioni a causa di una nera sfortuna che ha pesantemente condizionato la prima parte di stagione dell’Empoli (basti pensare che durante la sua “prima gestione” la squadra ha colpito 7 pali, 4 determinanti ai fini del risultato. )
Ciò che si imputava al tecnico, protagonista in Serie B di una stagione straordinaria era quell’impostazione tattica eccessivamente propositiva e “spensierata” che portava a costruire molto ma anche a subire: certo è che in serie cadetta l’ Empoli, grazie anche ad una rosa di valore superiore rispetto alle avversarie, era anche in grado di ribaltare i risultati e contenere certe situazioni. In una dimensione diametralmente opposta come la Serie A, un campionato competitivo composto da avversarie più esperte e più attrezzate dell’Empoli, rimanere legati al sistema proposto la stagione precedente ha mandato i toscani in affanno. Non hanno aiutato neppure alcune decisioni prese sul mercato dai vertici societari, un team che difficilmente abbiamo visto sbagliare soprattutto quando si parla di giovani: sta di fatto che il cambio tra Donnarumma e La Gumina è andato ad intaccare i meccanismi di squadra consolidati poiché è venuta a mancare l’intesa che invece c’era con Caputo.
L’Empoli a Novembre inizia così ad avere paura e poco importa se gli uomini di Andreazzoli hanno già incontrato praticamente tutte le big del campionato, dopo il netto KO al San Paolo il tecnico massese viene sollevato dall’incarico e al suo posto viene chiamato uno specialista in materia di “salvezze”, Giuseppe Iachini. L’ex allenatore del Sassuolo riesce a infondere grande grinta al gruppo spingendolo ad una serie di ottimi risultati in grado di risollevare la classifica in modo importante. Certo Iachini opera un cambiamento profondo anche nella filosofia del gioco della squadra che diventa più pratica e concreta ma nel lungo periodo anche più prevedibile.
Quindi come si è arrivati al 13 Marzo 2019, ossia al giorno in cui la società comunica l’esonero di Giuseppe Iachini e il ritorno in panchina di Andreazzoli? Beh sicuramente una nuova crisi di risultati unita però ad una variabile che fino a poche settimane prima era considerata totalmente imprevedibile, ossia la rinascita del Bologna di Mihajlovic. I rossoblu scivolati in una situazione che sembrava ormai disperata, dopo l’addio di Inzaghi si riscoprono una squadra coraggiosa e compatta, costruendo un girone di ritorno praticamente perfetto. Un po’ come questo finale di stagione dell’Empoli.
Le ultime tre vittorie consecutive della squadra di Andreazzoli non sono figlie del caso. Forse questi risultati non serviranno a niente se non a prolungare la speranza, forse invece porteranno ad un finale inatteso e insperato anche dai tifosi del Castellani, ma chiunque abbia assistito alla partita contro il Torino non può ignorare che una squadra che mette in campo quella qualità è sicuramente un gruppo coinvolto nel corso dei mesi in un lavoro di qualità, forte di una filosofia di gioco solida, magari inadatta alla Serie A ma comunque coerente e concreta. Quel che manca e che è sempre mancato alla Fiorentina, una squadra che adesso non sa a cosa aggrapparsi.