Nel posticipo del lunedì allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia l’Empoli si dimostra finalmente una squadra non solo capace di proporre un buon calcio ma anche in grado si difendersi alla lunga distanza, non rincorrendo ma abbassando il ritmo dell’avversaria. Il problema dei toscani sotto la gestione tecnica Andreazzoli è sostanzialmente sempre stato quello, ossia il limiti di una proposta di gioco senz’altro interessante che però poi soccombeva ai propri limiti. Anzi, l’Empoli ha sempre fatto meno fatica ad impostare il gioco contro le big rispetto alle squadre con cui adesso lotta per non retrocedere.
Ma andiamo con ordine, perchè per raccontare bene il match di ieri c’è subito da sottolineare che la squadra che forse ha messo maggiormente alle corde l’Empoli è stata proprio l’Atalanta ieri sera quando nel secondo tempo i toscani hanno abbasso il baricentro e i nerazzurri hanno cercato instancabilmente il gol del vantaggio: le statistiche registrano oltre quaranta tiri verso la porta dei quali la metà nello specchio. Se nella prima frazione gli ospiti avevano fatto valere anche le proprie idee, presentandosi a Bergamo con un 3-5-2 solido e molto compatto. Ottima la prestazione di Bennacer (sul quale l’Arsenal pare già pronto ad esercitare il proprio diritto di “recompra”), sostanziosa e precisa quella di Traorè, puntuale quella di Di Lorenzo del quale siamo certi si inizieranno ad interessare in molti nel prossimo calciomercato.
Nel secondo tempo l’Empoli a difficoltà a ripartire, la squadra di Andreazzoli boccheggia ma resiste e quando è stremata ci pensa l’estremo difensore polacco, Bartłomiej Drągowski a salvare le situazioni più disperate: da incorniciare infatti la prestazione del giovane polacco (il cui cartellino rimane di proprietà della Fiorentina!) che ieri è risultato determinante in almeno 5 occasioni. L’Atalanta si conferma una squadra così ben organizzata da riuscire ad impostare momenti della gara su ritmi martellanti, in difficoltà in fase di finalizzazione solo quando i due uomini goal, Zapata e Gomez non sono particolarmente precisi e ispirati.
Un pareggio che per l’Atalanta ha il sapore della beffa in chiave Europa e che per l’Empoli risulta molto importante soprattutto alla luce di come è maturato: le polemiche riguardanti la vittoria della SPAL contro una Juventus arrivata a Ferrara in formato turn over avevano trovato la reazione piuttosto pacata del presidente Fabrizio Corsi che intervistato da Radio Capital aveva commentato in maniera molto diplomatica l’accaduto: ” I tifosi dell’Empoli mi scrivono che il campionato è falsato, io da dirigente dico che i bianconeri pensano di prepararsi al meglio per la partita di Champions League della settimana prossima. Logico che non mi abbia fatto piacere e che avrei preferito la vittoria della Juve”
Una serenità (apparente?) sicuramente maggiore rispetto a quella dimostrata dall’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic che nel post partita aveva affermato che far giocare una squadra così ridimensionata altro non era che un’ingiustizia.
C’è da valutare un dettaglio piuttosto rilevante in questa partita: certo l’Atalanta è stata sfortunata ma nel primo tempo non è stato semplice per gli uomini di Gasperini confrontarsi con la compattezza di una squadra che non si lascia trasportare dal corso degli eventi ma che ha nelle proprie corde schemi di ripartenza piuttosto collaudati. La Fiorentina nella gara di Bergamo non dovrebbe ovviamente mantenere un atteggiamento attendista e “catenacciaro” vista la necessità di fare risultato ma sarà determinante bloccare i punti critici dai quali parte l’azione avvolgente e martellante dei nerazzurri, ossia le fasce (ieri l’Empoli ha giocato con due terzini di ruolo!). Da valutare magari un 4-4-2 dove i centrali siano Pezzella e Ceccherini (probabilmente preferito a Hugo, visto le ultime dichiarazioni di Montella riguardo la comunicazione), Milenkovic e Hanko sulle corsie (considerate le innegabili difficoltà in marcatura di Biraghi), i quattro di centrocampo da individuare in Edmilson e Veretout come centrali, esterni Dabo e Benassi schierati alle spalle di due attaccanti veloci come Muriel e Chiesa, guastatori perfetti in una difesa che si è dimostrata organizzata ma non velocissima.
L’Atalanta sicuramente non si snaturerà nella gara di ritorno di Coppa con una partita difensivista, anzi proporrà il suo gioco proprio facendosi forte dei meccanismi collaudati che sarà compito della Fiorentina bloccare questa volta con convinzione!