Bartlomiej Dragowski è arrivato a Firenze a soli 19 anni dal Jagiellonia, come primissimo acquisto della seconda gestione di Pantaleo Corvino. Seppur con pochissime esperienze maturate, al momento della prestazione, il giovane portiere polacco dimostrò subito di avere le idee chiarissime, con la presunzione e la grinta di chi sa di avere le qualità giuste per sfondare: “voglio giocare, non sono venuto a fare il secondo senza lottare per il posto“.
Nel suo primo anno nel capoluogo toscano, colleziona però solo una presenza in campionato: Tatarusanu era infatti la prima scelta di Sousa, e il giovane portierone polacco rappresentava esclusivamente una “riserva di lusso”. Il suo debutto in prima squadra avviene nella giornata conclusiva del campionato, con la Fiorentina ormai esclusa definitivamente dal discorso europeo. Quella partita, in cui la Viola affrontò il Pescara di Zdenek Zeman, venne utilizzata da Sousa per dare spazio alle “seconde linee”, e terminò sul risultato di 2-2.
Nell’anno successivo cambiarono moltissime cose a Firenze, tra cui il Dg e l’allenatore. La rivoluzione colpì anche Tatarusanu, sostituito dall’ex Atalanta Sportiello. Per Dragowski però, gli equilibri non cambiarono: venne infatti confermato come portiere di riserva, disputando soltanto cinque partite in totale (3 in campionato e 2 in Coppa).
Nell’attuale stagione calcistica, Corvino decide di non riscattare Sportiello, ma di investire su un giovanissimo estremo difensore francese: Alban Lafont. Dragowski è quindi nuovamente relegato in panchina. Così, a gennaio, dopo l’ennesimo sfogo del giovane polacco, ecco lo scambio, passato quasi sotto traccia: Terracciano alla Fiorentina e Dragowski, in prestito, all’Empoli.
In azzurro il portiere trova Beppe Iachini che, smaltiti i problemi fisici, lo lancia dal 1′ al posto di un rivedibile Provedel, e anche con il ritorno di Aurelio Andreazzoli in panchina, Dragowski resta il titolare inamovibile. Con la maglia azzurra dimostra sin da subito le sue enormi qualità, tutti quegli attributi fisici e tecnici che avevano spinto Corvino a completare l’acquisizione.
Ieri, l’estremo difensore polacco ha confermato nuovamente il suo momento di grazia, ripagando nel migliore dei modi la fiducia riposta in lui da tutto l’ambiente. Contro l’Atalanta, il portiere polacco ha fatto registrare una statistica senza precedenti: ben 17 parate effettuate, record per una singola partita dal 2004/05, cioè da quando è iniziata la registrazione di questo tipo di dati.