Non è un bel periodo per Rasmussen e Traorè, sempre più ai margini nelle gerarchie di Iachini: adesso il rischio è quello di interrompere il loro processo di crescita.
Rasmussen e Traorè, almeno fino a febbraio, sembravano titolari inamovibili nella giovane Empoli disegnata da mister Iachini, ma dalla sfida interna contro il Chievo qualcosa è cambiato: per i due talenti Viola, decisamente in negativo. In quella sfida entrambi partirono nell’11 titolare: Rasmussen nella posizione di centrale difensivo e Traorè nel classico ruolo di interno di centrocampo. Per l’Empoli si trattava di uno scontro-salvezza da vincere a tutti i costi: con una vittoria, contro il Chievo ultimo in classifica, l’Empoli avrebbe staccato il Bologna terzultimo di ben 5 lunghezze, un distacco importante considerando il trend assolutamente non fenomenale degli emiliani.
L’Empoli però non riuscì ad andare oltre al pareggio. Al Castellani finì infatti 2-2, con i clivensi in doppio vantaggio sullo scadere del primo tempo: solo una splendida doppietta firmata Caputo salvò i toscani dal baratro. In quella partita però il vero protagonista, seppur in negativo, fu proprio Rasmussen, il neoacquisto Viola. La prestazione del centrale danese fu a dir poco disastrosa: da un suo gravissimo errore d’impostazione nacque infatti il primo gol clivense firmato Giaccherini; non solo, anche sul secondo gol non è assolutamente esente da colpe, dato che era lui l’addetto alla marcatura di Stepinski.
Una giornata totalmente da dimenticare quindi per il difensore classe ’97, autore della più brutta prestazione dal suo arrivo in Italia. Prestazione che gli è costata pesantemente cara: da quel giorno infatti Iachini gli ha tolto definitivamente la maglia da titolare, inserendo al suo posto Dell’Orco. Nelle 3 gare successive alla sfida del Castellani contro il Chievo, 0’ giocati e solo tanta panchina: il ragazzo sembra maturo, ma un colpo del genere può danneggiare gravemente la stabilità di un giocatore così giovane: toccherà a Iachini gestirlo nei migliori dei modi, per continuare con tranquillità e costanza il suo processo di crescita.
Il discorso è molto simile anche per Traorè. Il centrocampista ivoriano ha infatti disputato solo 69’ minuti nelle ultime tre gare: frutto principalmente di due panchine nelle ultime 2 sfide. La sua relegazione in panchina però, è molto meno comprensibile: il talento classe 2000 ha infatti offerto buone prestazioni tutte le volte in cui è stato chiamato in causa da Iachini, che adesso però sembra preferirgli Acquah, con Bennacer e la sorpresa Krunic a completare il pacchetto di centrocampisti azzurri. Una scelta forse dettata dalla maggior esperienza del centrocampista ghanese ex Parma e Torino, abituato a giocare sfide salvezza dall’enorme peso specifico.
Questa panchine però, in entrambi i casi, possono pericolosamente interrompere il loro processo di crescita ad alti livelli, per cui giocare con continuità è l’elemento imprescindibile. La continuità è l’aspetto principale per cui Corvino ha acconsentito a farli rimanere all’ombra del Castellani fino alla conclusione della stagione, il suo piano però sembra non funzionare.
Infine, da segnalare le ottime prestazioni di Dragowski, divenuto immediatamente titolare nella sua nuova esperienza in maglia azzurra. Nella sfida col Sassuolo è stato lui uno dei protagonisti più importanti, con una prestazione eccezionale che ha permesso all’Empoli di terminare la sfida con la propria porta inviolata. Ancora nessuna opportunità invece per Diks.
Photo by Andrea Martini, Paolo Giuliani