28 febbraio 1965, Enzo Tortora nella sua prima puntata di conduttore della Domenica Sportiva, presenta tra le tante novità, quella della MOVIOLA. Uno strumento inedito che con la collaborazione del tecnico Heron Vitaletti, doveva servire per riproporre i gesti tecnici più pregevoli, i gol più belli…. Insomma, come diceva lui, il bello del calcio doveva passare, riprendendo il titolo della ascoltatissima trasmissione radiofonica, da “tutto il calcio minuto per minuto” a tutto il calcio secondo per secondo.
22 gennaio 1967. La prima volta che la moviola fu usata per sviscerare una contestazione arbitrale. L’arbitro De Marchi, nella partita Lazio-Juventus, non vide che il pallone calciato dallo juventino De Paoli era entrato completamente oltre la linea e non concesse il gol. La moviola dette torto alla sua decisione.
Fu questo il primo “caso arbitrale” contestato alla moviola, anche se qualcuno posticipa di qualche mese, cioè al 22 ottobre 1967.
Fu infatti in quella data che, sempre alla D. S., il giornalista Carlo Sassi e Heron Vitaletti, proposero il gol fantasma di Gianni Rivera nel derby Inter – Milan. Un gol convalidato dal direttore di gara, ma sul quale una leggera fumata di polvere di gesso, fece concludere che il pallone non fosse completamente entrato.
Dal 1969/70 la Moviola divenne un appuntamento fisso e irrinunciabile per gli spettatori della D. S. Un’innovazione tecnologica che cambio’ radicalmente le discussioni sul calcio, estendendo la sua eco nella vita quotidiana dei tifosi
Ma in realtà le immagini erano tutt’altro che chiare, anche perché a quei tempi i filmati venivano “registrati” sulla pellicola e quindi l’episodio appariva in fotogrammi, spesso nebulosi e striati. Senza considerare il lungo lavoro di preparazione necessario per preparare le immagini scelte….
Solo verso la fine degli anni 70, grazie al nastro video-magnetico le immagini cominciarono a migliorare, così come ad accorciarsi i tempi di preparazione delle immagini. Altra data storica è 20 febbraio 1972, dopo la partita Milan – Juventus era ospite della D. S., il famoso arbitro che aveva diretto la partitissima, Concetto Lo Bello. Carlo Sassi gli mostro’ le immagini relative a un episodio capitato in area juventina che mostravano un fallo di Morini, roccioso difensore bianconero, su Bigon, non sanzionato.
Alla vista delle immagini, il”tiranno di Siracusa” rispose testualmente: “Non si aspetterà che io le dica che in questa occasione il giocatore è stato più furbo di me che, d’altra parte, non avevo la moviola e, quindi, non ho potuto vedere che era stato commesso il fallo”.
Alla sua maniera, ma indubbiamente fu la prima ammissione di colpa pubblica, quasi una primordiale invocazione all’ausilio tecnologico.
Insomma la moviola diventava sempre più un appuntamento da non perdere per i tifosi, fino a sfociare con lo sviluppo tecnologico in “figure” quasi mitologiche, tipo il Moviolone di Biscardi. Poi con l’avvento delle TV commerciali, in un continuo susseguirsi di trasmissioni impostate nello sviscerare gli errori arbitrali, in “Processi”, “Appello” e infiniti “Contrappelli”.
Ovviamente anche nelle altre discipline sportive gli errori arbitrali cominciavano sempre più a infastidire, e a differenza del calcio, molto più restio al rinnovamento, pensarono bene di sfruttare il progresso tecnologico.
Nel 2006 agli US Open di Tennis appare per la prima volta il fatidico Hawk-eye, l’occhio di Falco, strumento in grado di dissipare i dubbi se una palla era uscita o no.
Al calcio arriveremo 12 anni dopo, quando già tutto il mondo sportivo ha già fatto ricorso allo strumento tecnologico… la direzione presa? L’Italia merita un plauso per la sua grande apertura verso uno strumento che magari deve affinare alcuni meccanismi ma che sicuramente porta verso l’eliminazione dell’errore, verso la giustizia. E la giustizia alla fine viene sempre accettata. Un rischio che altri Campionati non sono stati disposti a correre e che anche in Champions League farà la prima apparizione in questi Ottavi di Finale e che sembra proprio paradossale riesca a scatenare polemiche assurde come quella di domenica a Ferrara.
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