La sua presenza in campo domenica contro la Spal non è da dare per scontata:dopo un anno e mezzo da titolare praticamente inamovibile dal Gennaio 2019, ossia con l’arrivo di Luis Muriel, per Giovanni Simeone trovare continuità in campo è un questione non così scontata. La Fiorentina e Pioli avevano puntato forte su di lui nel calciomercato estivo del 2018 e lui dopo un girone di andata piuttosto difficile era riuscito poi a dimostrare finalmente il suo valore con una seconda parte di stagione ad ottimi livelli. Atteso al campionato della consacrazione in Serie A, addirittura convocato con la Nazionale argentina, dopo lo splendido goal alla Sampdoria lo scorso Settembre, Simeone inizia un digiuno piuttosto preoccupante per un centravanti.
A preoccuparsi non sono soltanto i tifosi e l’allenatore ma anche e soprattutto lui che in campo ovviamente non può apparire sereno. Scalpita Simeone, probabilmente è arrabbiato con se stesso, infastidito dalle voci che pressano sulla sua mancanza di intesa con Federico Chiesa e frustrato da errori macroscopici che non fanno che aumentare quella voragine aperta dal “male di gol” che ormai attanaglia la Fiorentina.
In Fiorentina – Empoli il suo goal, il quarto in stagione, porta in vantaggio la Fiorentina ma pochi secondo dopo finisce con l’indisporre e non poco i tifosi viola che non si aspettano proprio da lui un’esultanza polemica, rivolta per altro verso l’unico settore dal quale non sono mai partiti mormorii nei suoi confronti. Sbaglia i modi e soprattutto i destinatari Simeone e se ne accorge subito, prima di lui se ne accorgono Chiesa e Pezzella che vanno subito ad abbracciarlo ma soprattutto a consigliare di stemperare quella rabbia male indirizzata. Un consiglio che in effetti porta alle immediate scuse del giocatore ma uno strappo del genere, con tre partite importanti come quelle che seguivano la gara contro l’Empoli, stizza i tifosi per i quali a questo punto non è più intoccabile.
Con Muriel la Fiorentina ha trovato sicuramente maggior verve offensiva anche perchè il suo arrivo sembra comunque aver motivato positivamente il numero 9 argentino: Simeone nella gara di Coppa Italia contro il Torino entra a partita in corso ma la sua grinta è determinante per il vantaggio gigliato. Recupera palla nella metà campo viola e con una sgroppata potente lancia Chiesa in porta.
Sfortunato contro Sampdoria e Chievo, in entrambe le gare la sua è una sostituzione obbligata poiché la Fiorentina rimane in 10 e Pioli opta giustamente per lasciare in campo il dinamismo e lo spunto di Chiesa e Muriel che negli spazi risultano essere letali. Altra storia contro la Roma quando la sua esclusione arriva un po’ a sorpresa ma ancora la decisione di Pioli è inattaccabile: Mirallas, Muriel e Chiesa suonano insieme la perfetta sinfonia, tagliano a fette la difesa della Roma e la Fiorentina minuto dopo minuto tira su il muro della partita perfetta. Quando entra in campo Simeone è libero di testa e di gambe e si vede: doppietta. E’ vero, la retroguardia giallorossa ha tirato i remi in barca, ma i goal sono da centravanti vero, lucido e freddo.
Sabato scorso ha spiazzato un po’ tutti la decisione di Pioli di preferirgli Gerson soprattutto considerati i suoi trascorsi proprio contro il Napoli: certo era una soluzione tattica che poteva starci e che magari ha spiazzato lo stesso Ancelotti che ipotizzava una Fiorentina con un tridente offensivo diverso.
A Ferrara l’occasione è da non fallire, per la Fiorentina e per Simeone. Contro una squadra organizzata come la Spal trovare la via del goal non sarà certo una cosa semplice. Pjaca dopo il grigio ingresso in campo contro l’Udinese e poco altro ancora presumibilmente non sarà presente nell’undici iniziale: insomma il posto libero tra Muriel e Chiesa è un ballottaggio tra Simeone e Gerson, una scelta che il tecnico si riserverà di fare nelle ore direttamente precedenti alla partita. Sembra più improbabile l’esclusione dai titolari di Muriel, apparso si un po’ opaco nelle ultime due gare, ma comunque con qualità che potrebbero risultare importantissime anche nelle partite tatticamente bloccate.
Se Pioli affiderà a lui il compito di aprire la strada alla rincorsa europea della Fiorentina che passa necessariamente da questa vittoria, Simeone dovrà essere capace di prendersi le responsabilità che spettano al numero 9 di una squadra giovane ma ambiziosa.
Photo by @AndreaMartini e @PaoloGiuliani