La prima volta che la Fiorentina ha affrontato il Sassuolo al Mapei Stadium riuscì ad imporsi con un goal di Giuseppe Rossi, una magia segnata a pochi minuti dalla fine e che portò i viola a – 3 punti dalla zona Champions League che allora si raggiungeva con il 3° posto. La prima stagione del Sassuolo di Di Francesco in Serie A non fu certo esente da complicazioni, la squadra proponeva a tratti un ottimo gioco, sospinta soprattutto dal talento delle sue punte di diamante Zaza e Berardi, ma sicuramente raccoglieva molto meno rispetto a quanto seminato. La salvezza matematica arrivò a Maggio 2014 proprio nella gara di Firenze quando un Sassuolo motivatissimo sconfisse al Franchi una Fiorentina ancora stordita dalla surreale finale di Coppa Italia.
Anche la scorsa stagione il Sassuolo non ha vissuto mesi particolarmente semplici: l’addio di Di Francesco, protagonista della crescita dei neroverdi che negli anni si sono imposti come una realtà più che positiva della massima serie, ebbe importanti ripercussioni sul gioco di una squadra che partì in ritiro con Cristian Bucchi il quale dopo una serie di risultati negativi, alla fine del mese di Novembre, fu sostituito da Giuseppe Iachini, un tecnico abituato alle missioni impossibili. La salvezza matematica? Ancora contro la Fiorentina! Nell’anticipo del sabato alle 18:00, in una gara noiosa e tirata la Fiorentina rimase in 10 uomini al 30′ del primo tempo per un’espulsione piuttosto discutibile di Dabo e al 41′ subì la rete del vantaggio dal Sassuolo che con Politano firma la sua permanenza in Serie A.
Insomma, nonostante la Fiorentina sia uscita sconfitta solo una volta dallo stadio di Reggio Emilia, vincendo anche largamente come accaduto nel 2015 o agguantando un pareggio insperato nel 2017, pare che il Sassuolo sappia mordere quando è il momento di farlo. La Fiorentina non può permettersi cadute, ma soprattutto non può permettersi un atteggiamento dimesso e impaurito. Nella prima parte di questa stagione Fiorentina e Sassuolo sembravano essere le rivelazioni del campionato: giovani, motivate e con ottime caratteristiche. La squadra di De Zerbi aveva aperto il campionato battendo addirittura l’Inter e nel corso settimane si è parlato sempre di più del grande talento del tecnico ex Benevento, bravo a dare fin dalle prime giornate la sua impronta ad una squadra che questa stagione oltretutto partiva orfana di coloro che erano stati artefici della salvezza della passata annata: Politano e Acerbi.
Le speranze di Pioli devono diventare per il gruppo un imperativo categorico: un mese quello di Dicembre ricco di impegni che devono concretizzarsi in punti per una Fiorentina che non vince dal 30 Settembre.
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