Il suo soprannome è legato a quello che fu di un grande campione delle due ruote ma senza motore: Merckx agli avversari non lasciava nulla. Il miglior sportivo belga della storia, uno dei più grandi del mondo, il suo palmares è praticamente infinito e a colpi di record ha spostato la storia del ciclismo in un’altra epoca.
Merckx e Marquez condividono lo stesso modo di correre e di vincere: totalizzante, coraggioso aggressivo e divertente. Per loro e per chi guarda. Un po’ meno per gli avversari. I Cannibali sono idolatrati dai tifosi ma per quello che mettono in pista non possono non essere ammirati anche da chi ha altre fedi.
Dovizioso scatta dalla pole e le prova tutte per resistere, ma lo spagnolo è la solita furia: la foga di recuperare purtroppo non paga e al penultimo giro il ducatista paga il primo errore e va out. Il commento a caldo del Dovi è piuttosto amaro sopratutto perchè traccia un quadro netto dello stra potere dell’avversario in Honda: “Sono deluso. Per la caduta ci sono rimasto male. Non ero troppo forte in quella curva, ho sbagliato a voler preparare l’uscita troppo presto ma era giusto provarci se volevo passarlo.Volevo vincere questa gara, ma è andata così. Bisogna anche imparare da un fine settima del genere.
Eravamo veloci, ma dobbiamo ammettere la realtà: Marquez è riuscito a tirar fuori qualcosa in più e a stare lì al limite fino alla fine. Non per niente ha vinto tanto e ha 100 punti di vantaggio in classifica su di me, il titolo se lo è strameritato”.
Certo, sul bilancio finale sono pesati e non poco gli 0 punti di Andrea Dovizioso che però quest’anno ha dovuto scontrarsi contro un Campione che non è soltanto istinto e talento ma che ha brillato in capacità di gestione e fine strategia. Festa grande quindi in casa Honda che dopo il 7° titolo iridato probabilmente si dovrà operare alla spalla a causa del riacutizzarsi del dolore.
Un altro quarto posto per Valentino Rossi che però mastica amaro poiché dopo il warm up sperava di salire sul podio. “Ma ci è voluto poco per capire che questo è il nostro potenziale, gli altri sono più veloci. Ho tenuto un buon passo sino alla fine, qualcuno davanti è scivolato: e questo è il risultato. Cerchiamo di tenere duro, però non siamo competitivi”.
Insomma, Marquez ha alzato il livello, ha spostato i limiti della Moto GP provocando un effetto domino che lo vede adesso a 25 anni, campione del Mondo per la 5 volta. E gli altri? Il commento è praticamente unanime: urge inventarsi qualcosa!
Photo by @AndreaMartini