In esclusiva a Sport Fiorentina, Moreno Torricelli ha raccontato le emozioni provate nei suoi splendidi anni fiorentini, oltre ad esprimere il proprio pensiero sul mondo viola attuale.
NewsFiorentina ha contattato telefonicamente l’ex giocatore di Fiorentina e Juventus, per porgli qualche domanda riguardante il club gigliato. Attraverso i nostri quesiti abbiamo attraversato quasi 30 anni di storia viola, dal suo primo anno a Firenze fino ai giorni nostri, con le sue impressioni sull’attuale rosa di mister Pioli.
Qual è il suo ricordo più bello legato ai colori viola? Quali emozioni hanno caratterizzato il suo approdo a Firenze?
“Il ricordo più bello a Firenze è sicuramente il primo anno, in cui fummo i grandi protagonisti della stagione, rimanendo in testa al campionato per gran parte del girone di andata. Quell’anno guadagnammo un importantissimo terzo posto, valido per l’accesso in Champions League. Poi anche la stagione successiva ci regalò un carico enorme di emozioni, grazie a partite memorabili come il pareggio interno contro il Barcellona e le grandissime vittorie contro l’Arsenal a Wembley e Manchester United a Firenze. Sono emozioni che non potrò mai dimenticare!”
Quale giocatore, nell’attuale Serie A, si avvicina maggiormente alle sue caratteristiche?
“Non mi piace particolarmente fare paragoni, perché ogni calciatore è unico: ha le sue caratteristiche, le sue qualità e i suoi difetti. Non c’è una grandissima abbondanza nel ruolo di terzino. Spero vivamente di rivedere al più presto Conti, ai tempi di Bergamo mi aveva impressionato particolarmente grazie alla sua velocità e alla sua intelligenza tattica, il suo ritorno potrebbe aiutare enormemente Mancini, la nazionale ha bisogno di giocatori come lui!”
Come è cambiato, dal suo ritiro, il ruolo del terzino?
“Il ruolo non è cambiato molto, sono cambiate soltanto le richieste degli allenatori, adesso è richiesta maggior velocità e anche maggior intelligenza tattica in proiezione offensiva. In fin dei conti però, il ruolo di terzino è sempre lo stesso, bisogna prima di tutto essere difensori, fermare gli attaccanti avversari, poi solo successivamente, se hai determinate caratteristiche che te lo permettono, arrivare sul fondo e cercare di mettere palloni interessanti per il numero 9. Le grandi squadre hanno però sempre puntato su terzini “adattati”, ossia giocatori dotati maggiormente di qualità offensive rispetto a quelle difensive, penso ad esempio a Zambrotta, oppure a Marcelo e Jordi Alba negli ultimi anni. Ciò è possibile solo se la squadra è dotata di un grande equilibrio tattico, altrimenti è facile sbilanciarsi”.
Che voto darebbe all’operato di Corvino nel mercato estivo?
“È difficile dare un voto adesso, Corvino ha aggiunto nella rosa molti giovani, che hanno bisogno di tempo e di opportunità per emergere. Solo il risultato finale decreterà l’operato di Corvino. La piazza, almeno inizialmente, ha espresso un po’ di malcontento, si aspettava l’approdo di almeno un grande nome. La dirigenza invece, ha deciso di puntare su un’interessante linea verde, che successivamente ha riscontrato un responso positivo anche dai tifosi”.
Per valore della rosa, come posizionerebbe la viola in un’ipotetica classifica?
“Il girone di ritorno dei viola nella scorsa stagione mi ha entusiasmato, se riuscirà a mantenere quei ritmi per buona parte della stagione penso che possa tranquillamente lottare per la zona Europa. Credo che l’Atalanta sia l’avversario da monitorare maggiormente: in questi due anni la squadra di Gasperini ha realizzato migliori stagioni rispetto ai viola, sono però convinto che quest’anno Pioli abbia tutte le carte in regola per ribaltare le gerarchie e raggiungere quindi l’Europa”.
Secondo lei quale potrebbe essere la sorpresa del campionato, come ha visto ad esempio il Sassuolo in queste 3 giornate? Può inserirsi nella corsa per l’Europa?
“Ho visto il Sassuolo all’opera, è molto interessante. De Zerbi ha instaurato un gioco davvero molto dinamico e spumeggiante, caratteristiche utili per sorprendere gli avversari. L’innesto di Boateng è stato un gran colpo, in un gruppo come quello del Sassuolo infatti, un giocatore del suo calibro renderà più semplice il salto di qualità dei neroverdi. In una squadra formata perlopiù da giovani, una personalità come quella di Boateng è pressoché indispensabile”.
Vitor Hugo ha offerto una prestazione sontuosa contro l’Udinese, secondo lei è lui giocatore che nell’arco della sua avventura a Firenze, ha avuto una crescita maggiore?
“Nel suo primo anno a Firenze si è potenziato molto, ha avuto una crescita esponenziale che non mi sarei mai aspettato. Nelle sue prime partite con la maglia viola è stato spesso criticato, i media non gli hanno infatti riservato parole leggere. Credo però che il suo inizio traballante l’abbia reso più forte soprattutto nella personalità, rendendolo il giocatore indispensabile che è oggi. Le qualità non sono mai mancate, era solo necessario un periodo di ambientamento”.
Lei, avendo ricoperto il ruolo di terzino destro per svariati anni, come ha visto Milenkovic in queste due partite di campionato? Secondo lei ha la stoffa del futuro campione?
“Il serbo è un giocatore davvero molto interessante, mi ha colpito positivamente in questo inizio di stagione. Ha ottime caratteristiche tecniche, tatticamente è ineccepibile, ricopre con ottimi risultati tutti i ruoli del reparto arretrato, svolgendo al meglio il compito affidatogli da Pioli. Per la sua giovane età mi ha impressionato la sua grande personalità, con tali prerogative non può che migliorare ancora, anche grazie agli insegnamenti di Pioli. Se continuerà così, ha sicuramente tutte le carte in regola per diventare un grandissimo giocatore”.
Veretout tornerà a disposizione di Pioli per la sfida col Napoli, dopo aver scontato la squalifica rimediata nella scorsa stagione. Secondo lei, per gli equilibri tattici della squadra, meglio inserirlo nel ruolo di mezz’ala, sacrificando Gerson, oppure nel ruolo di vertice basso, sacrificando appunto Edmilson?
“Veretout è un giocatore molto forte, ha fantasia, estro e ottimi tempi di inserimento. Nell’arco di tutta la scorsa stagione ha dimostrato tutte le sue enormi qualità, ergendosi tra i migliori dell’intero campionato. Per come ha iniziato la Fiorentina, con la personalità che i giocatori chiave hanno raggiunto, l’inserimento di un talento come Veretout potrebbe davvero fare la differenza. Per quanto riguarda il ruolo in cui inserirlo, secondo me snaturare i giocatori è sempre molto difficile, Pioli però conosce meglio di tutti Veretout e sicuramente sarà in grado di fare la scelta migliore per il bene della Fiorentina. Certamente l’abbondanza farà bene, potrà permettere a Pioli di alternare i giocatori e di metterli nella miglior condizione possibile. Penso che sia più congeniale per le sue caratteristiche inserirlo nel ruolo di mezz’ala, dove rende nei migliori dei modi, capisco però che sacrificare un giocatore come Gerson sia difficile. Sarà arduo scegliere per Pioli”.